Caricabatteria auto elettrica: la guida

Tutto ciò che c'è da sapere sul Caricabatteria auto elettrica

A cosa serve un caricabatteria auto elettrica? Una domanda apparentemente banale se non si considera il contesto italiano: poche auto elettriche, poche colonnine per ricaricare la batteria.

Ormai è chiaro: si va verso un’elettrificazione dei trasporti sempre più spinta e i motivi dovrebbero essere noti a tutti. I motori termici contribuiscono alle emissioni climateranti, di conseguenza per salvare noi stessi e il pianeta dobbiamo tagliarle. Come? Per quanto riguarda questo specifico settore si è deciso di puntare su motori a emissioni zero, cioè i motori elettrici. Solo che questi motori, come tutti gli altri, hanno necessità di energia elettrica per fare “un pieno”. Ecco perché parliamo dei caricabatteria destinati alle auto.

Cosa è un caricabatteria auto elettrica?

Un caricabatterie per auto elettrica è un dispositivo progettato per ricaricare la batteria di un’auto elettrica o ibrida plug-in collegandola a una fonte di alimentazione esterna. Questi caricabatterie possono variare in termini di capacità, potenza e funzionalità, ma hanno tutti lo scopo di fornire energia alla batteria dell’auto per consentirne il funzionamento.

Ecco come funziona generalmente un caricabatterie per auto elettrica:

  1. Connessione all’auto: il caricabatterie è dotato di un cavo che viene collegato all’auto elettrica tramite un punto di ricarica, noto anche come porta di ricarica o presa di ricarica. Questo punto di ricarica è generalmente situato sul lato dell’auto o nella parte anteriore o posteriore.
  2. Connessione alla fonte di alimentazione: lo strumento viene quindi collegato a una fonte di alimentazione esterna, che può essere una presa di corrente domestica, una stazione di ricarica pubblica o un’altra fonte di alimentazione appositamente progettata per la ricarica delle auto elettriche.
  3. Regolazione della ricarica: una volta che il caricabatterie è collegato sia all’auto che alla fonte di alimentazione, inizia il processo di ricarica. Alcuni caricabatterie possono avere funzionalità aggiuntive come la regolazione della potenza di ricarica, che consente di adattare la velocità di ricarica in base alla capacità della batteria dell’auto e alla disponibilità di energia dalla fonte di alimentazione.
  4. Monitoraggio della ricarica: molti caricabatterie sono dotati di indicatori luminosi o schermi che mostrano lo stato della ricarica, come ad esempio il livello di carica della batteria e il tempo rimanente per completare la ricarica.
  5. Terminazione della ricarica: una volta che la batteria dell’auto è stata completamente ricaricata o raggiunge il livello desiderato, il caricabatterie interrompe automaticamente il processo di ricarica per evitare sovraccarichi o danni alla batteria.

Si può installare a casa?

La risposta è ovviamente sì: in genere questo viene definito wallbox e consente di ricaricare la propria auto comodamente a casa propria. Questo sistema ha senso che abbiamo la possibilità di avere energia elettrica da un impianto solare. In questo modo abbattiamo i costi dell’energia nonché le emissioni (spoiler: in Italia solo una parte dell’energia prodotta arriva da fonti rinnovabili).

Fatta questa doverosa premessa, ci sono tre modi per ottenere un wallbox: affidarsi a un tecnico specializzato, aderire all’offerta della nostra casa automobilista, il fai da te. Quest’ultima opzione la sconsigliamo, a meno che voi non abbiate le conoscenze e la manualità necessarie.

Quanto costa?

Rispetto a qualche anno fa, oggi è più semplice accedere a questa tecnologia. Si può trovare su Amazon o anche nei negozi tipo Leroy Merlin. Il costo del caricabatterie varia a seconda della sua tipologia, ma in genere possiamo dire che costa tra le 150 e le 500 euro.

Tipologie

Questa tecnologia si esprime in diverse modalità:

  • presa Schuko: è compatibile con le prese europee ed è in grado di supportare corrente fino a 16 A, ma può essere usato solo per ricariche lente e senza comunicazione con la rete;
  • SAE J1772 o Tipo 1: ha due varianti. Il livello 1 supporta la ricarica lenta fino a 16 A, il livello due è per la ricarica rapida fino a 80 A;
  • VDE-AR-E 2623-2-2 o Tipo 2: è il connettore europeo più diffuso e anche questo ha due varianti. Monofase per la ricarica lenta a 16 ampere, trifase  per la ricarica rapida a 63 ampere;
  • CCS: è stato ideato con un obiettivo nobile, quello di creare un unico caricabatterie universale per tutto il mondo. Supporta sia la ricarica veloce che quella lenta;
  • Scame o Tipo 3: supporta corrente fino a 32 A;
  • Chademo: è per le ricariche ultra rapide e supporta corrente fino a 200 A.

Quali sono i tempi di ricarica?

A ogni tipo di caricabatterie corrisponde una velocità di ricarica:

  • ricarica super lenta: dalle 10 alle 12 ore di ricarica;
  • ricarica lenta: dalle 6 alle 8 ore di ricarica;
  • semirapida: poco più di un’ora di ricarica;
  • rapida: circa un’ora, a seconda della capacità della batteria dell’auto;
  • super veloce: in 20 minuti si raggiungono i 250 km di autonomia circa;
  • ultra rapida: 5/10 minuti di ricarica

Installare a casa un caricabatteria per l’auto elettrica è utile?

Premettendo che sarebbe meglio avere accesso a dell’energia rinnovabile, in un Paese con poche colonnine è molto utile. Va da sé che per poterlo installare bisogna avere un’area privata in cui farlo, come un box privato o un giardino.

 

Vota