Autovelox a Roma, nuove installazioni nel 2025 tra Tangenziale Est e via del Mare

Roma installa nuovi autovelox e tutor nel 2025. Ecco dove saranno posizionati, quando scatteranno le multe e quali altre misure per la sicurezza stradale.

autovelox roma
La città di Roma si prepara a una nuova fase nella gestione della viabilità con l’installazione di nuovi autovelox a Roma e di sistemi di rilevamento della velocità media, che entreranno in funzione nel corso dell’autunno 2025. La decisione dell’amministrazione capitolina, guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, si inserisce in un quadro di misure più ampio pensato per ridurre gli incidenti e aumentare la sicurezza stradale.

I dispositivi non saranno immediatamente operativi, perché nelle giornate del 3 e 4 settembre è prevista la taratura tecnica, seguita da una fase di pre-esercizio della durata di circa trenta giorni. Solo al termine di questo periodo scatterà l’attivazione definitiva con la possibilità di sanzionare chi supera i limiti. È quindi probabile che le prime multe vengano comminate nel mese di ottobre, segnando un passaggio concreto verso un controllo più capillare della velocità nella Capitale.

Dove saranno installati i nuovi autovelox

Gli interventi approvati dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè prevedono la collocazione dei dispositivi lungo tre arterie strategiche della città. La prima riguarda la Tangenziale Est – via del Foro Italico, dove saranno posizionati due autovelox fissi. Il primo, in direzione San Giovanni, si troverà circa 350 metri dopo la rampa di immissione da viale della Moschea, mentre il secondo, in direzione stadio Olimpico, sarà collocato in corrispondenza di via della Foce dell’Aniene, a 500 metri prima dell’incrocio con viale della Moschea. Un secondo gruppo di dispositivi interesserà viale Isacco Newton, dove saranno posizionati in entrambe le direzioni di marcia all’altezza di vicolo di Papa Leone. Infine, per quanto riguarda la velocità media, il Comune ha scelto l’asse della via del Mare, un collegamento importante tra Roma e il litorale, dove entreranno in funzione i sistemi Tutor in prossimità di viale di Malafede e dello svincolo per Acilia, sia in ingresso che in uscita dalla città.

Taratura, pre-esercizio e attivazione definitiva

I nuovi autovelox di Roma non scatteranno subito. Tra il 3 e il 4 settembre è prevista la taratura tecnica, indispensabile per verificarne il corretto funzionamento e garantire che i rilevamenti siano precisi. Dopo questa fase iniziale si aprirà un periodo di pre-esercizio di circa trenta giorni, durante il quale i dispositivi resteranno accesi ma senza produrre multe. Questo intervallo serve a monitorare i flussi di traffico, valutare la taratura in condizioni reali e consentire ai cittadini di abituarsi alla presenza dei nuovi strumenti. Solo alla conclusione del mese di test si entrerà a regime, con l’attivazione definitiva che renderà operative le sanzioni. È ragionevole pensare che ciò avverrà a ottobre, in concomitanza con il ritorno alla piena attività cittadina dopo la pausa estiva.

Sicurezza stradale a Roma: i dati sulle vittime

La scelta di introdurre nuovi autovelox a Roma è legata a una strategia di lungo periodo per migliorare la sicurezza sulle strade. Nei primi mesi del 2025 il numero delle vittime della strada nella Capitale è diminuito del 15% rispetto allo stesso periodo del 2024. Già l’anno precedente si era registrata una riduzione dell’8% sul 2023, a dimostrazione di un trend positivo. Tuttavia il sindaco Gualtieri ha sottolineato che questi progressi non sono ancora sufficienti, motivo per cui è stato chiesto all’assessorato competente di accelerare sull’introduzione di nuove misure. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre in maniera significativa il numero di incidenti mortali e di rendere le strade più sicure per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni.

La Città 30 e il nuovo modello di mobilità urbana

Oltre agli autovelox fissi a Roma, una delle principali novità riguarda la realizzazione della cosiddetta Città 30. Il progetto prevede che il limite massimo di velocità sia fissato a 30 chilometri orari in tutte le strade del centro storico comprese nelle ZTL del Centro, di Trastevere, di Testaccio e di San Lorenzo. Ma non solo, perché il piano si estenderà a ulteriori quaranta strade per ciascun Municipio, per un totale di circa seicento arterie cittadine. Si tratta soprattutto di vie vicine a scuole, attraversamenti pedonali molto frequentati, parchi e aree ludiche, dove il rischio per utenti vulnerabili della strada è maggiore. L’intento è di completare l’allargamento delle Zone 30 entro la metà del 2026, seguendo l’esempio di altre capitali europee che hanno già adottato questo modello di mobilità urbana più sostenibile e sicura.

I Vista Red ai semafori

Un’altra misura prevista riguarda i sistemi di rilevamento delle infrazioni semaforiche, i cosiddetti Vista Red. Entro novembre 2025 verranno installati quindici nuovi dispositivi, che andranno ad aggiungersi agli undici già operativi. Saranno collocati nei punti più critici, in particolare agli incroci più larghi, dove la manovra di attraversamento richiede più tempo e il rischio di incidenti è maggiore. Questi strumenti, in grado di fotografare automaticamente i veicoli che superano l’incrocio con il semaforo rosso, si affiancano agli autovelox e ai tutor nel rafforzare la rete di controllo e prevenzione. L’obiettivo dell’amministrazione non è solo quello di punire i trasgressori, ma soprattutto di dissuadere i comportamenti pericolosi, riducendo così la possibilità di incidenti gravi in aree a elevata densità di traffico.

Un sistema integrato per ridurre incidenti e velocità eccessive

L’insieme delle nuove misure mostra come la strategia del Comune punti a un approccio integrato, in cui i nuovi autovelox a Roma si combinano con il potenziamento della segnaletica, con i limiti ridotti nelle Zone 30 e con i sistemi Vista Red. La logica è quella di creare una rete di controlli diffusa che copra sia le grandi arterie ad alto scorrimento, dove il rischio principale è l’eccesso di velocità, sia le strade urbane più frequentate da pedoni e ciclisti, dove la criticità è legata all’attraversamento. La combinazione tra tecnologia, dissuasione e sanzione mira a modificare le abitudini degli automobilisti e a favorire comportamenti più responsabili. Si tratta di un passo importante per una metropoli come Roma, caratterizzata da un traffico intenso e da una morfologia urbana complessa, dove l’equilibrio tra mobilità e sicurezza rappresenta una sfida costante.

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