Auto aziendali in leasing: guida completa alla riconsegna del veicolo

Cosa accade alla fine del contratto di leasing di un’auto aziendale? In questa guida chiara e completa analizziamo le fasi della riconsegna, i costi e le possibili alternative.

auto aziendale in leasing

Alla fine del leasing, l’auto aziendale deve essere riconsegnata e viene sottoposta a una valutazione tecnica e visiva per verificare eventuali danni o mancanze. Capire cosa succede alla riconsegna di un’auto aziendale in leasing è fondamentale per evitare sorprese economiche o penali impreviste. In questa guida spieghiamo tutto: tempistiche, verifiche, valutazione dei danni, documentazione richiesta e anche la possibilità di acquistare l’auto a fine leasing. Un aiuto utile per aziende, fleet manager e driver.

Quando avviene la riconsegna e chi se ne occupa

La riconsegna dell’auto in leasing avviene generalmente alla scadenza naturale del contratto, che può durare 36, 48 o 60 mesi, a seconda dell’accordo iniziale tra azienda e società di leasing. In alcuni casi, è possibile anche una riconsegna anticipata, ma spesso comporta penali.

Nel caso delle auto aziendali in leasing, il processo coinvolge sia il driver (cioè chi utilizza effettivamente il veicolo) sia il fleet manager o il responsabile della mobilità aziendale. La consegna avviene presso un centro autorizzato, una filiale della società di leasing o un concessionario convenzionato.

Al momento della riconsegna, è obbligatorio presentare tutti i documenti dell’auto (libretto, libretto manutenzione), le chiavi originali, eventuali chiavi di scorta e gli accessori forniti in dotazione come kit forature, triangolo e giubbino riflettente.

La valutazione del veicolo al momento della riconsegna

Alla fine del leasing per l’auto aziendale, il veicolo viene sottoposto a una valutazione tecnica e visiva, che può essere eseguita direttamente dalla società di leasing o da una terza parte incaricata. L’obiettivo è verificare lo stato del mezzo, l’eventuale presenza di danni non ammessi e il rispetto degli obblighi contrattuali.

Durante la riconsegna dell’auto in leasing, si distingue tra danni da “usura ordinaria”, tollerati senza penali, e danni “eccessivi” o fuori standard, che comportano addebiti. Tra i più comuni: graffi profondi sulla carrozzeria, ammaccature non riparate, pneumatici al di sotto del minimo previsto, parabrezza scheggiati o interni rovinati.

Molte società utilizzano come riferimento la Carta di Restituzione ANIASA, che definisce in modo oggettivo cosa è considerato normale e cosa no. La perizia finale può includere anche la verifica del chilometraggio, della manutenzione regolare e dell’integrità degli accessori forniti.

I costi per i danni all’auto in leasing alla riconsegna vengono stimati in base a listini predefiniti e addebitati all’azienda o al driver, se previsto dal contratto. È consigliabile richiedere una copia dettagliata della valutazione per eventuali contestazioni.

Cosa succede se ci sono danni o mancanze

Se al momento della restituzione dell’auto aziendale vengono riscontrati danni oltre la normale usura o mancano dotazioni obbligatorie, scatta l’addebito dei relativi costi. Le penali si applicano ad esempio per cerchi graffiati, pneumatici troppo consumati, interni strappati o accessori mancanti come il triangolo o la chiave di scorta.

I costi vengono comunicati in forma di report di perizia e successiva fatturazione. L’importo può variare in base a listini ufficiali o accordi contrattuali. In caso di contestazione, è possibile richiedere una seconda valutazione o avviare una procedura di reclamo con la società di leasing.

Per evitare brutte sorprese, è consigliabile far eseguire una verifica preventiva dell’auto prima della riconsegna, magari presso un’officina indipendente. Interventi minori possono spesso essere gestiti a costi inferiori rispetto a quelli applicati dalla compagnia al momento del rientro del veicolo.

Si può acquistare l’auto a fine leasing?

Sì, spesso alla fine del leasing per l’auto aziendale è prevista l’opzione di riscatto del veicolo. Questo permette all’azienda o al driver di acquistare l’auto versando il cosiddetto valore residuo, stabilito nel contratto. La cifra dipende da durata, chilometraggio e deprezzamento.

Acquistare l’auto può essere vantaggioso se il mezzo è stato mantenuto bene, ha pochi chilometri ed è conosciuto dal driver. Tuttavia, va valutata la convenienza rispetto al mercato dell’usato.

Nel leasing operativo l’acquisto è opzionale e meno frequente, mentre nel leasing finanziario è una possibilità concreta. È importante leggere le condizioni contrattuali e confrontare i costi prima di decidere. In alcuni casi, il riscatto può risultare meno conveniente rispetto a un nuovo leasing o a un noleggio.

Best practice prima della riconsegna

Prima della riconsegna dell’auto in leasing, è fondamentale adottare alcune buone pratiche per evitare costi extra. Una pulizia completa, sia interna che esterna, migliora l’aspetto generale e consente di notare eventuali danni nascosti. Piccoli interventi come sostituire copricerchi danneggiati o tappetini usurati possono prevenire penali ingiustificate.

È utile documentare con foto lo stato dell’auto al momento della consegna e raccogliere tutte le prove di manutenzione regolare (tagliandi, revisioni, riparazioni). Anche controllare che tutti gli accessori originali siano presenti – come chiavi di scorta, kit forature, giubbino catarifrangente – è essenziale per evitare addebiti.

Alcuni fleet manager consigliano un controllo tecnico da parte di un’officina esterna per individuare in anticipo eventuali problemi. Prepararsi alla restituzione dell’auto aziendale con attenzione permette una consegna serena e senza sorprese economiche.

La riconsegna dell’auto aziendale in leasing è un passaggio semplice se affrontato con consapevolezza. Mantenere il veicolo in buone condizioni e conoscere le regole del contratto aiuta a evitare penali. Informarsi per tempo permette di chiudere il leasing senza sorprese e con il massimo vantaggio.

Vota