Il 2026 sarà un anno cruciale per Audi, che presenterà due modelli destinati a ridefinire la propria gamma SUV. Da un lato arriverà la nuova generazione del Audi Q7, chiamata a rinnovare un progetto ormai decennale, dall’altro ci sarà il debutto assoluto del Audi Q9, il più grande SUV mai costruito dal marchio di Ingolstadt. Due lanci che segnano un passaggio strategico importante, perché collocano Audi in diretta concorrenza con i colossi del segmento full-size come BMW X7 e Mercedes GLS, completando l’offerta con una proposta all’altezza delle aspettative dei mercati globali.
Piattaforma Premium Platform Combustion
La base tecnica di entrambi i modelli sarà la Premium Platform Combustion (PPC), un’architettura sviluppata dal Gruppo Volkswagen per ospitare una gamma diversificata di motorizzazioni. Questa piattaforma è già alla base delle nuove generazioni di A5, Q5 e A6 e sarà condivisa anche con il futuro sostituto a benzina della Porsche Macan, previsto per il 2028. La PPC è stata progettata per garantire grande flessibilità e potrà accogliere motori benzina, diesel, soluzioni mild-hybrid e plug-in hybrid, oltre a supportare in prospettiva sistemi con estensori di autonomia. Una versatilità che conferma la volontà di Audi di non abbandonare la combustione tradizionale, ma al contrario di integrarla con sistemi elettrificati capaci di offrire un equilibrio tra prestazioni, autonomia e sostenibilità.
Il posizionamento del nuovo Audi Q9
Il Audi Q9 rappresenta una novità assoluta nella gamma dei Quattro Anelli. Dopo anni di voci e speculazioni, il progetto è stato finalmente confermato e prenderà forma come SUV di lusso a sette posti, collocato al vertice della gamma sopra il Q7. La missione è chiara: sfidare a viso aperto le rivali tedesche già affermate nel segmento, come BMW X7 e Mercedes GLS, proponendo un’alternativa che unisca eleganza, tecnologia e potenza. La sua produzione sarà accompagnata da un progetto parallelo all’interno del Gruppo Volkswagen, perché Porsche lancerà a sua volta un maxi SUV a sette posti, inizialmente con motori a combustione e plug-in hybrid, con una versione elettrica posticipata. Le due auto condivideranno impostazione tecnica e filosofia, pur mantenendo identità distinte per stile e target di clientela.
Il rinnovamento del Q7
Se il Q9 segna l’ingresso in un nuovo segmento, il Q7 ha il compito di rinnovare un modello già consolidato. L’attuale generazione è sul mercato da circa dieci anni e ha già ricevuto due restyling per restare competitiva contro concorrenti come BMW X5 e Mercedes GLE. Il 2026 porterà una nuova generazione costruita sempre sulla piattaforma PPC, con una gamma motori completa e la possibilità di versioni ibride plug-in. L’obiettivo è mantenere l’equilibrio che ha reso il Q7 un successo, aggiungendo nuove tecnologie di connettività, sistemi avanzati di assistenza alla guida e soluzioni pensate per ridurre consumi ed emissioni senza penalizzare le prestazioni.
Motorizzazioni tra tradizione e innovazione
Le dichiarazioni del responsabile sviluppo Audi, Geoffrey Bouquot, hanno confermato che sia Q7 che Q9 offriranno una gamma di propulsioni che spazia dai motori a benzina ai diesel, con versioni mild-hybrid e plug-in hybrid. Non è ancora stato chiarito se verrà introdotta la tecnologia con estensore di autonomia, ma la piattaforma PPC è già predisposta per ospitarla. È un segnale forte di come Audi intenda diversificare la propria offerta, seguendo una strategia opposta rispetto a quella annunciata alcuni anni fa, quando la casa di Ingolstadt sembrava orientata a una rapida transizione verso il full electric.
La marcia indietro sull’elettrico
Negli ultimi mesi Audi ha rivisto i propri obiettivi strategici. L’idea di diventare un marchio esclusivamente elettrico entro il 2032 è stata accantonata, sostituita da una visione più flessibile e pragmatica. Il mercato globale, infatti, presenta esigenze molto diverse: se in Europa la transizione all’elettrico è spinta dalle normative, in altre regioni del mondo la domanda resta ancora fortemente ancorata ai motori a combustione. La decisione di introdurre i nuovi Q7 e Q9 con una gamma tradizionale affiancata da opzioni elettrificate risponde proprio a questa necessità di adattarsi ai mercati. Una scelta che rispecchia anche la linea di Porsche, che ha confermato la volontà di mantenere in gamma i motori V8 almeno fino agli anni Trenta, rinviando i progetti di elettrificazione totale.
La strategia di diversificazione
La filosofia attuale del Gruppo Volkswagen è quella di diversificare l’offerta. Non più un percorso lineare verso l’elettrico, ma una gamma che abbraccia più soluzioni tecnologiche per rispondere a clienti sempre più esigenti e differenziati. Il Concept C di Audi e la futura Porsche 718 saranno modelli elettrici puri, ma allo stesso tempo verranno affiancati da varianti con motore a combustione. In questo modo il gruppo punta a gestire meglio i rischi e a mantenere una presenza competitiva in segmenti diversi, senza escludere in anticipo nessuna tecnologia. È un approccio prudente ma strategico, che potrebbe rivelarsi vincente anche in funzione delle scelte regolamentari future.
L’incertezza normativa in Europa
Una parte della strategia è legata anche all’incertezza normativa in Europa. Il divieto alla vendita di auto con motore a benzina e diesel previsto dal 2035 sarà riesaminato entro la fine dell’anno e potrebbero emergere deroghe per i modelli ibridi plug-in. Una prospettiva che ha spinto marchi come Audi e Porsche a non chiudere completamente la porta alle alimentazioni tradizionali. Le critiche al divieto non mancano: il CEO di Mercedes, Ola Källenius, ha avvertito che l’industria europea rischia di andare “a tutta velocità contro un muro”, mentre Oliver Zipse, numero uno di BMW, ha dichiarato che la misura potrebbe “uccidere un’industria”. In un contesto così incerto, l’approccio flessibile di Audi con i nuovi Q7 e Q9 appare come una scelta pragmatica e realistica.
Una nuova era per i SUV Audi
L’arrivo del Q7 di nuova generazione e del Q9 nel 2026 apre un capitolo inedito nella storia dei SUV Audi. Da un lato si rinnova un modello già iconico come il Q7, con l’obiettivo di consolidare la sua posizione tra i SUV premium di fascia alta. Dall’altro, il debutto del Q9 permette al marchio di completare la gamma con un SUV full-size che potrà attrarre clienti in cerca di lusso, spazio e tecnologia senza compromessi. Entrambi i modelli saranno il simbolo della nuova strategia dei Quattro Anelli, fatta di diversificazione e adattabilità, in un’epoca in cui il mercato globale è attraversato da profonde trasformazioni e l’incertezza normativa spinge le case automobilistiche a mantenere aperte più strade.







