Asfalto a freddo: quando si usa e cos’è?

Asfalto a freddo: una tipologia di bitume molto diffuso, ma spesso poco conosciuto. Scopriamo insieme come viene usato e perché è utile.

Asfalto a freddo: anche se tutti gli automobilisti sanno cos’è l’asfalto, può capitare di non sapere cos’è il cosiddetto asfalto a freddo, che è un particolare tipo di asfalto il cui uso è piuttosto versatile.

Vi diamo un indizio, prima di entrare nel dettaglio. Avete presente quella buca profonda e pericolosa che avete segnalato al vostro Comune di residenza e che per settimane vi ha fatto penare: da un giorno all’altro, notate degli operai che proprio in quella buca stanno gettando della materia di colore nero, e non è certamente terra. Ecco, quello è l’asfalto a freddo ed è molto utile per le amministrazioni comunali. Anche se non sostituisce una gettata generalizzata di asfalto a caldo.

Cos’è l’asfalto a freddo?

L’asfalto, altrimenti detto conglomerato bituminoso, è la copertura utilizzata per la stragrande maggioranza delle strade. Generalmente, per la loro realizzazione viene usata una miscela “a caldo” che viene posata da appositi macchinari, stesa e poi lasciata solidificare a temperatura ambiente. Poi, c’è l’asfalto a freddo che – come dice il nome stesso – viene steso a temperatura ambiente. Si tratta, dunque, di un conglomerato bituminoso che non ha bisogno di macchinari per essere utilizzato e steso ove serve. Si tratta di un’invenzione tecnologica piuttosto recente rispetto all’asfalto “comune”, a caldo.

Quando viene usato l’asfalto a freddo?

Questa tipologia di conglomerato bituminoso non viene mai utilizzato per coperture estese per diversi motivi. Intanto perché costerebbe parecchio e in secondo luogo non è adatto, dal punto di vista fisico, a grosse estensioni perché subirebbe troppe sollecitazioni e non durerebbe abbastanza. Insomma, sarebbe anti-economico sotto ogni punto di vista.

asfalto a freddo

Di conseguenza, viene usato per piccole estensioni. In generale, viene scelto dalle amministrazioni pubbliche per tappare delle piccole buche che si formano sulle strade a causa dell’usura su asfalti molto datati (o fatti male). Si tratta di coperture temporanee che, prima o poi, andranno sostituite. L’asfalto a freddo, infatti, è sensibile a ogni sollecitazione esterna, anche alle intemperie. Sovente, non è raro vedere buche tappate con questo materiale riaprirsi dopo una pioggia forte. Di buono, però, ha che può essere steso con qualsiasi condizione atmosferica.

Come viene messo l’asfalto a freddo?

Stendere questo materiale è piuttosto semplice: basta un sacco di questo materiale, aggiungete una pala e un po’ di olio di gomito. E’ sufficiente prendere con la pala il materiale e metterlo, per esempio, dentro la buca che si vuole tappare: dopo di che si pressa il materiale con la stessa pala finché non raggiunge il livello e la solidità desiderata.

Gli interventi di questo tipo durano pochi minuti. Questo permette all’amministrazione pubblica di “tirare un po’ avanti” con il vecchio asfalto prima della sua definitiva fresatura e riasfaltatura: un procedimento molto costoso, anche se infinitamente più duraturo rispetto ai continui rattoppi. C’è da dire che le nuove generazioni di asfalto freddo sono più durature delle precedenti, ma non hanno ancora raggiunto la solidità dell’asfalto steso a caldo.

Quanto ci vuole per la rifinitura?

Diciamo che, in linea di massima, l’asflatatura a freddo si rifinisce in 24/48 ore: dipende principalmente dalle condizioni meteo. Ecco perché in genere, le operazioni di posa vengono fatte quando non piove. In questo modo, si stabilizza molto più velocemente, anche se non garantisce la stessa durata del. bitume steso a caldo.

Vota