L’alternatore è uno di quei componenti che tutti i/le conducenti dovrebbero conoscere a menadito perché il suo cattivo funzionamento può portare a rimanere con la batteria a terra e dunque con l’auto ferma con tutte le conseguenze del caso. In questo articolo vi spieghiamo brevemente cos’è l’alternatore.
L’alternatore: senza di esso, l’auto non può partire
Partiamo dal principio, dalle basi: l’alternatore è un componente elettrico il cui scopo è quello di generare energia elettrica, la stessa energia elettrica che serve all’auto per funzionare in tutte le sue parti. Com’è fatto? L’alternatore è composto principalmente da due elementi:
- rotore;
- statore.
Il rotore è un elemento che si muove che viene azionato dalla cinghia del motore. Lo statore, al contrario, è fisso e contiene le bobine. Quando il rotore gira, azionato dal motore, produce flusso magnetico che attraversa le bobine, generando elettricità di intensità variabile, ma in corrente continua. Ora vediamo nel dettaglio a cosa serve.
A cosa serve?
Abbiamo detto poco sopra che l’alternatore genera elettricità e che i sistemi dell’auto hanno bisogno di elettricità per funzionare. Quindi, di base, l’alternatore fornisce questa elettricità alle diverse funzioni dell’auto: il climatizzatore, gli alzacristalli elettrici, la radio, i gruppi ottici, i tergicristalli e così via.
Non solo, ha un compito ancora più importante: deve mantenere carica la batteria dell’auto. Si tratta dunque di un componente estremamente importante per il buon funzionamento dell’auto.
Guasti principali all’alternatore
Le anomalie al funzionamento dell’alternatore vengono segnalate da una spia rossa che si accende sul cruscotto. Le principali anomalie dell’alternatore si dividono in due categorie:
1. Problemi di ricarica:
Bassa tensione: non viene prodotta sufficiente tensione per caricare la batteria, causando un calo della tensione nel sistema elettrico. I sintomi includono:
- Luci fioche o lampeggianti
- Difficoltà nell’avviamento del motore
- Spegnimento di componenti elettrici come radio o aria condizionata
- Spia della batteria accesa sul cruscotto
Sovraccarico: L’alternatore produce una tensione eccessiva, che può danneggiare la batteria e altri componenti elettrici. I sintomi includono:
- Odore di bruciato
- Fumo proveniente dall’alternatore
- Luci troppo luminose o lampeggianti
- Danni alla batteria
2. Problemi interni:
Guasto dei diodi: I diodi raddrizzano la corrente alternata (CA) in corrente continua (CC) per caricare la batteria. Se i diodi falliscono, questo dispositivo non può caricare la batteria. I sintomi includono:
- Bassa tensione
- Rumori strani
Guasto del regolatore di tensione: Il regolatore di tensione controlla la tensione di uscita dell’alternatore. Se il regolatore fallisce, il componente può produrre una tensione troppo bassa o troppo alta. I sintomi includono:
- Bassa tensione o sovraccarico
- Spia della batteria accesa sul cruscotto
Guasto del rotore o dello statore: Il rotore e lo statore sono i componenti rotanti che generano la corrente elettrica. Se uno di questi componenti fallisce, l’alternatore non può produrre alcuna corrente. I sintomi includono:
- Bassa tensione
- Rumori forti o vibrazioni
Altri possibili problemi:
Cinghia dell’alternatore allentata o usurata: La cinghia dell’alternatore lo collega all’albero motore e ne trasmette la rotazione. Se la cinghia è allentata o usurata, non può ruotare correttamente e non può caricare la batteria. I sintomi includono:
- Stridio proveniente dalla cinghia dell’alternatore
- Bassa tensione
Corrosione dei collegamenti elettrici: La corrosione dei collegamenti elettrici può impedire il corretto flusso di corrente. I sintomi includono:
- Bassa tensione
- Rumori strani provenienti
Le domande più frequenti sull’alternatore
A cosa serve l’alternatore della macchina?
L’alternatore della macchina serve a generare energia elettrica durante il funzionamento del motore, ricaricando la batteria e alimentando tutti i sistemi elettrici del veicolo. È un componente fondamentale per garantire il corretto funzionamento dell’auto, in particolare per alimentare fari, tergicristalli, climatizzatore, centraline e dispositivi elettronici. Quando il motore è in moto, l’alternatore trasforma l’energia meccanica proveniente dall’albero motore in energia elettrica, fornendo corrente continua agli impianti elettrici e ricaricando la batteria, che altrimenti si scaricherebbe rapidamente.
Senza un alternatore efficiente, l’auto si fermerebbe dopo poco tempo per mancanza di energia. L’energia generata viene regolata da un componente interno chiamato regolatore di tensione, che evita sovraccarichi e mantiene stabile il voltaggio. L’uso crescente di dispositivi elettronici nei veicoli moderni rende l’alternatore ancora più essenziale. Se il sistema si guasta, la batteria non viene più ricaricata e si esaurisce, causando spegnimenti improvvisi o impossibilità di riavvio del motore. Per questo è importante monitorarne il corretto funzionamento.
A cosa è collegato l’alternatore?
L’alternatore è collegato direttamente al motore dell’auto tramite una cinghia, detta cinghia dei servizi o cinghia trapezoidale, che ne consente il movimento rotatorio. Questo collegamento meccanico gli permette di trasformare l’energia meccanica del motore in energia elettrica. A livello elettrico, l’alternatore è collegato alla batteria, che provvede a immagazzinare l’energia prodotta, e a tutti i principali sistemi elettrici del veicolo, come luci, radio, centraline, sensori, ventole e servosterzo elettrico.
Inoltre, l’alternatore è dotato di un regolatore di tensione, che regola il flusso di corrente per evitare sovraccarichi. Nei veicoli moderni, l’alternatore è spesso gestito da una centralina elettronica che ne ottimizza il funzionamento in base alle esigenze energetiche del momento. La qualità e l’efficienza del collegamento dell’alternatore al resto dell’impianto sono fondamentali per la sicurezza e l’affidabilità del veicolo. Un collegamento difettoso può causare malfunzionamenti improvvisi o cali di tensione, con conseguenze su tutte le componenti elettroniche dell’auto, compreso l’avviamento e la gestione del motore.
Che tipo di corrente produce un alternatore?
L’alternatore di un’auto produce inizialmente corrente alternata trifase, che viene successivamente convertita in corrente continua tramite un raddrizzatore interno composto da diodi. La corrente continua è quella necessaria per il funzionamento dell’impianto elettrico dell’automobile e per la ricarica della batteria. Questo processo è fondamentale perché la batteria immagazzina solo corrente continua, mentre i dispositivi elettronici dell’auto sono progettati per funzionare in modo stabile e sicuro con questa forma di energia.
La trasformazione della corrente avviene all’interno dell’alternatore grazie a un gruppo di diodi detti ponte raddrizzatore. Inoltre, un regolatore di tensione assicura che la corrente fornita non superi i limiti previsti, proteggendo così i componenti elettrici e garantendo una ricarica ottimale della batteria. Il sistema è progettato per funzionare efficacemente a regimi variabili, adattandosi alla velocità del motore. In questo modo, anche durante la marcia a bassi giri, l’alternatore è in grado di garantire un apporto sufficiente di energia a tutto il sistema elettrico del veicolo.
Che problemi dà un alternatore?
Un alternatore difettoso può causare diversi problemi nel veicolo, soprattutto legati all’alimentazione dei sistemi elettrici e alla ricarica della batteria. Uno dei segnali più comuni è l’accensione della spia della batteria sul cruscotto, che indica un malfunzionamento nel sistema di ricarica. Tra gli altri sintomi ci sono spegnimenti improvvisi di fari, tergicristalli lenti, problemi al servosterzo elettrico e perdita di potenza degli accessori.
Se l’alternatore non produce abbastanza corrente, la batteria si scarica rapidamente e può impedire l’avviamento del motore. In alcuni casi, un alternatore guasto può causare sovratensioni che danneggiano le centraline o i componenti elettronici sensibili. Problemi meccanici, come la rottura della cinghia, possono anche bloccarne il funzionamento. Rumori anomali provenienti dal vano motore, simili a cigolii o fruscii, possono indicare un’usura dei cuscinetti interni. È importante intervenire tempestivamente per evitare guasti a catena. Un controllo in officina può rilevare con precisione l’efficienza dell’alternatore e prevenire danni più gravi all’intero impianto.
Cosa succede se si guasta l’alternatore dell’auto?
Se si guasta l’alternatore dell’auto, la batteria non viene più ricaricata e il veicolo inizia progressivamente a perdere potenza elettrica, fino a spegnersi completamente. Nei primi minuti dopo il guasto, l’auto può continuare a funzionare grazie all’energia residua della batteria, ma tutti i dispositivi elettrici inizieranno a manifestare malfunzionamenti: fari che si affievoliscono, spie che si accendono, tergicristalli lenti, perdita di assistenza al servosterzo elettrico o all’impianto frenante.
Se il veicolo è dotato di sistemi elettronici avanzati, anche la gestione del motore può essere compromessa. Alla fine, quando la batteria si esaurisce, l’auto si ferma e non sarà più possibile riavviarla finché non si ripara l’alternatore o si effettua una ricarica. La spia della batteria accesa durante la guida è un segnale da non ignorare. In caso di guasto sospetto, è consigliabile recarsi subito in officina. Un intervento rapido può evitare danni a centraline, sensori e altri componenti sensibili dell’impianto elettrico.
Che differenza c’è tra un alternatore e un motore elettrico?
La differenza principale tra un alternatore e un motore elettrico sta nella funzione che svolgono: l’alternatore trasforma energia meccanica in energia elettrica, mentre il motore elettrico fa l’opposto, convertendo energia elettrica in energia meccanica. L’alternatore è utilizzato nei veicoli per generare elettricità a partire dal movimento del motore termico, alimentando l’impianto elettrico e ricaricando la batteria.
Il motore elettrico, invece, è impiegato per fornire movimento a una macchina o a un veicolo, ed è il cuore dei veicoli elettrici. Dal punto di vista costruttivo, i due componenti possono condividere alcuni principi elettromagnetici, ma differiscono per struttura interna, componenti e modalità operative. L’alternatore funziona in modo continuo finché il motore gira, mentre il motore elettrico lavora solo quando riceve corrente. Inoltre, il motore elettrico richiede un sistema di controllo complesso per la gestione della potenza, della coppia e della velocità. Le due tecnologie, pur complementari, servono scopi diversi e non sono intercambiabili nei loro contesti applicativi specifici.
Che differenza c’è tra un alternatore e una dinamo?
La differenza tra alternatore e dinamo riguarda il tipo di corrente prodotta e l’efficienza del funzionamento. La dinamo genera direttamente corrente continua, mentre l’alternatore produce inizialmente corrente alternata, che viene poi convertita in continua tramite un raddrizzatore interno. L’alternatore è più moderno, efficiente e adatto a fornire energia anche a bassi regimi di rotazione, motivo per cui ha sostituito quasi completamente la dinamo nei veicoli.
Inoltre, l’alternatore ha una struttura più leggera, richiede meno manutenzione ed è più resistente all’usura. Le dinamo erano comuni nelle auto d’epoca, ma sono ormai obsolete nei veicoli moderni. L’alternatore riesce a garantire una ricarica della batteria anche a motore al minimo, mentre la dinamo necessitava di un numero di giri elevato per funzionare correttamente. In termini di rendimento, affidabilità e capacità di supportare gli impianti elettrici complessi delle auto attuali, l’alternatore è nettamente superiore e rappresenta oggi lo standard in ambito automobilistico e industriale.
Com’è fatto l’alternatore?
L’alternatore è composto da una parte mobile chiamata rotore, da una parte fissa chiamata statore, da un regolatore di tensione, un raddrizzatore a diodi e da cuscinetti che permettono la rotazione. Il rotore è collegato all’albero motore tramite una cinghia, e contiene avvolgimenti elettrici e magneti che, ruotando, generano un campo magnetico variabile. Questo campo induce una corrente nell’avvolgimento dello statore, che è montato esternamente e rimane fisso.
La corrente generata è alternata trifase, e viene convertita in corrente continua tramite il ponte raddrizzatore interno. Il regolatore di tensione assicura che la corrente in uscita sia stabile e compatibile con l’impianto elettrico del veicolo. I cuscinetti garantiscono un movimento fluido del rotore e riducono l’attrito. Il corpo dell’alternatore è in alluminio o metallo pressofuso, con feritoie per il raffreddamento. Alcuni modelli includono anche una ventola interna. L’intero sistema è progettato per essere compatto, efficiente e resistente all’uso prolungato nel tempo.
Come capire se l’alternatore non funziona?
Per capire se l’alternatore non funziona, bisogna osservare alcuni segnali evidenti: l’accensione della spia batteria sul cruscotto è il primo indizio. Altri sintomi includono fari che si affievoliscono, tergicristalli lenti, avviamento difficoltoso o dispositivi elettronici che smettono di funzionare correttamente.
Se l’auto si spegne improvvisamente durante la marcia o se la batteria si scarica rapidamente nonostante sia nuova, l’alternatore potrebbe non starla ricaricando. Anche rumori anomali provenienti dal vano motore, come cigolii o fischi, possono segnalare la rottura della cinghia o problemi ai cuscinetti. Un modo semplice per verificare è misurare la tensione ai poli della batteria con un multimetro: a motore acceso, la tensione dovrebbe essere tra 13,8 e 14,4 volt. Se è inferiore o superiore, l’alternatore potrebbe essere difettoso. In caso di sospetti, è consigliabile recarsi in officina per una diagnosi completa. Un controllo professionale può confermare se il problema dipende effettivamente dall’alternatore o da altri componenti.
Come capire se l’alternatore è da cambiare?
Capire se l’alternatore è da cambiare richiede l’osservazione di segnali precisi e una diagnosi tecnica. Se, dopo aver controllato la batteria e verificato che sia efficiente, l’auto presenta ancora problemi di ricarica, l’alternatore potrebbe essere compromesso. Spie accese sul cruscotto, fari deboli, perdita di potenza elettrica e difficoltà nell’avviamento indicano un malfunzionamento.
Rumori anomali come fischi o sfregamenti possono essere causati da cuscinetti usurati. Se con un multimetro si rileva una tensione inferiore ai 13 volt o superiore ai 15 volt a motore acceso, il regolatore di tensione potrebbe essere guasto. In molti casi, si può intervenire riparando il componente difettoso, ma se l’alternatore ha accumulato molti chilometri o ha già subito interventi precedenti, la sostituzione completa è la soluzione più affidabile. Un elettrauto può testare l’uscita di corrente e stabilire se l’alternatore fornisce energia sufficiente. In caso contrario, è opportuno sostituirlo con un ricambio compatibile e di qualità certificata.
Dove si trova l’alternatore?
L’alternatore si trova nel vano motore, generalmente fissato lateralmente al blocco motore e collegato all’albero motore tramite la cinghia dei servizi. La sua posizione può variare leggermente a seconda del modello e del tipo di motore, ma in genere è facilmente individuabile osservando il percorso della cinghia che aziona anche altri accessori come compressore dell’aria condizionata o pompa dell’acqua.
L’alternatore ha una forma cilindrica in metallo, con una puleggia frontale collegata alla cinghia e connettori elettrici sul retro. Per accedervi, a volte è necessario rimuovere coperture o componenti vicini, specialmente nei motori compatti. In molti casi, è visibile appena si apre il cofano e si osserva il lato sinistro o destro del motore. La sua posizione è studiata per garantire un buon raffreddamento e per facilitare la trasmissione del moto. In caso di sostituzione, è importante seguire le specifiche del costruttore per evitare incompatibilità o malfunzionamenti del sistema elettrico del veicolo.
Perché si rompe l’alternatore?
Un alternatore si rompe per diverse cause, tra cui l’usura dei componenti interni, il surriscaldamento, la scarsa manutenzione o l’uso prolungato in condizioni gravose. Nel tempo, i cuscinetti possono consumarsi, causando attrito e rumori anomali. Anche il regolatore di tensione e i diodi del raddrizzatore possono guastarsi per stress elettrico o picchi di tensione. La cinghia dei servizi, se allentata o danneggiata, può compromettere la rotazione dell’alternatore, riducendone l’efficienza o bloccandolo del tutto.
L’accumulo di sporco, polvere o liquidi nel vano motore può penetrare nel corpo dell’alternatore, causando cortocircuiti o deterioramento. Inoltre, nei veicoli moderni, l’aumento dei consumi elettrici sottopone l’alternatore a maggiori sollecitazioni, riducendone la vita utile. Anche l’uso di componenti non originali o incompatibili può accelerarne l’usura. In presenza di sintomi come spie accese, luci deboli o rumori insoliti, è fondamentale far controllare tempestivamente il sistema da un professionista per evitare danni estesi all’impianto elettrico.