Peugeot 309, la storia di una berlina nata da due mondi e diventata icona degli anni Ottanta

Nata nel 1985 dal progetto C28, la Peugeot 309 ha rappresentato l’anello di congiunzione tra Talbot e Peugeot, una berlina aerodinamica e innovativa prodotta fino al 1993.

Peugeot 309

La Peugeot 309 è una delle vetture più rappresentative del passaggio tra due ere industriali, un modello nato per unire la tradizione di due marchi e l’ambizione di uno solo. La sua storia comincia negli anni Ottanta, in un periodo di grandi trasformazioni per il gruppo PSA. Prodotta dal 1985 al 1993, la 309 porta sulle spalle l’eredità di due case automobilistiche ormai scomparse, Talbot e Simca. Il suo sviluppo nasce dal progetto C28, inizialmente destinato a sostituire la Talbot Horizon, ma presto dirottato verso il marchio Peugeot, al quale il gruppo decise di affidare il futuro delle proprie produzioni. Quando il progetto prese forma definitiva, la vettura portava il logo del Leone ma custodiva ancora sotto la carrozzeria l’anima tecnica e ingegneristica di Simca. Nei primi esemplari, infatti, diverse unità motrici derivavano proprio da quei motori, segno evidente delle origini miste del modello.

All’inizio degli anni Ottanta, PSA scelse di concentrare risorse e sviluppo su un solo marchio, individuando in Peugeot la base più solida per costruire un futuro competitivo. Talbot, erede di Simca, venne progressivamente abbandonata, mentre Peugeot trovò nella piccola 205 il modello ideale per ridefinire il proprio linguaggio stilistico e tecnico. Da quella piattaforma nacque anche la base per la nuova berlina, che avrebbe dovuto portare sul mercato un’auto familiare, moderna e aerodinamica, con la qualità tipica della scuola francese.

Dal progetto C28 alla nascita ufficiale della Peugeot 309

La Peugeot 309 affonda le sue radici proprio nella Peugeot 205, da cui eredita il pianale e le portiere, adattandole a una carrozzeria più ampia e con un profilo a due volumi e mezzo. Una scelta stilistica che rispecchia la moda degli anni Ottanta e che permise di mantenere una forte coerenza visiva con la 205, pur offrendo una linea più slanciata e aerodinamica. La presentazione ufficiale avvenne il 17 ottobre 1985, ma la commercializzazione partì l’anno seguente, quando il pubblico scoprì un modello che rompeva la logica numerica tradizionale della gamma Peugeot. Il nome “309” si discostava infatti dalla sequenza X05 (205, 305, 405) proprio per sottolineare la sua origine particolare: un’auto nata come Talbot e diventata Peugeot nel corso dello sviluppo.

Il design esterno si distingue per la coda pronunciata, caratteristica che conferisce alla vettura una personalità precisa senza appesantirne le proporzioni. I fari posteriori di grandi dimensioni e dal disegno avvolgente diventano un elemento distintivo, mentre l’abitacolo si contraddistingue per la spaziosità, tra i migliori del suo segmento. La 309 riusciva così a coniugare comfort, aerodinamica e funzionalità, rispondendo alle esigenze di un pubblico che cercava una berlina pratica ma dallo stile moderno.

Motori e allestimenti: l’evoluzione tecnica della gamma

Al momento del lancio, la Peugeot 309 venne proposta con quattro motori a benzina, con potenze che andavano dal 1.1 litri da 55 CV fino al 1.9 litri da 105 CV. La gamma era articolata in cinque livelli di allestimento, con versioni destinate sia all’uso familiare sia a chi cercava un po’ di sportività. Nel luglio 1986 arrivò anche la prima variante a gasolio, equipaggiata con il motore 1.9 aspirato da 65 CV, un’unità già nota e apprezzata per l’affidabilità. Questo motore venne proposto in tre allestimenti differenti, ampliando così l’offerta per un pubblico sempre più attento ai consumi e alla durata nel tempo.

Una delle varianti più interessanti fu la 309 GL Profil, riconoscibile per la carrozzeria ottimizzata dal punto di vista aerodinamico. Grazie a un’attenta profilatura, il coefficiente di penetrazione passava da 0,33 a 0,30, riducendo sensibilmente i fruscii aerodinamici e migliorando i consumi. Una soluzione tecnica che evidenziava l’attenzione di Peugeot per l’efficienza, un aspetto che negli anni Ottanta stava diventando sempre più importante nella progettazione automobilistica.

La versione sportiva e le novità del 1987

Il 1987 segnò una tappa fondamentale nella carriera della Peugeot 309. In quell’anno la gamma si ampliò con l’arrivo della carrozzeria a 3 porte, pensata per dare un tono più dinamico alla vettura. Fece il suo debutto anche una variante con cambio automatico, una scelta ancora poco diffusa nel segmento, ma indicativa della volontà del marchio di soddisfare un pubblico più ampio. Tuttavia, la novità più attesa fu senza dubbio la presentazione della 309 GTI, una versione sportiva spinta dallo stesso motore 1.9 a iniezione elettronica da 130 CV già montato sulla leggendaria Peugeot 205 GTI.

Con la 309 GTI, Peugeot riuscì a combinare la praticità di una berlina compatta con la grinta e le prestazioni tipiche di una sportiva. L’assetto irrigidito, la tenuta di strada precisa e la potenza del motore la resero subito una delle “hot hatch” più interessanti della categoria, capace di sfidare modelli come la Volkswagen Golf GTI. Questo equilibrio tra sportività e comfort contribuì a rafforzare l’immagine del marchio nel settore delle compatte prestazionali.

Peugeot 309

Il restyling del 1989: un nuovo volto per la 309

Nel 1989 la Peugeot 309 subì un profondo aggiornamento di metà carriera che ne modernizzò lo stile e migliorò la qualità costruttiva. Il restyling interessò soprattutto la parte anteriore, con una nuova calandra ridisegnata e gruppi ottici posteriori aggiornati, ora più in linea con quelli della Peugeot 205 e 405. Anche gli interni vennero rinnovati con una plancia completamente ridisegnata, un nuovo volante e materiali più curati. La qualità delle finiture migliorò sensibilmente, rendendo la vettura più competitiva in un mercato in rapida evoluzione.

Sotto il cofano, l’aggiornamento più significativo fu l’introduzione del motore 1.9 bialbero plurivalvole da 160 CV, lo stesso che equipaggiava la Peugeot 405 Mi16. Con questa nuova unità nacque la Peugeot 309 GTI 16V, disponibile solo nella variante a tre porte. La GTI 16V rappresentava l’apice tecnico e sportivo della gamma, una vettura capace di offrire prestazioni di alto livello mantenendo la compattezza e la praticità che avevano reso celebre il modello. Con i suoi 160 cavalli, la 309 GTI 16V divenne una delle Peugeot più performanti dell’epoca, apprezzata dagli appassionati per la sua guidabilità e il suo equilibrio meccanico.

Una berlina familiare con spirito sportivo

Nonostante la fama delle versioni GTI, la Peugeot 309 rimase soprattutto una vettura familiare, spaziosa e affidabile, apprezzata per il comfort e per la praticità d’uso. Il suo abitacolo, più ampio rispetto a quello della 205, offriva un notevole spazio interno anche per i passeggeri posteriori, mentre il bagagliaio garantiva una capacità adeguata alle esigenze quotidiane. L’impostazione meccanica semplice ma solida la rese una compagna ideale per i lunghi viaggi e per l’uso cittadino, mantenendo consumi contenuti e costi di manutenzione accessibili.

Le sue doti di equilibrio e affidabilità la portarono a diventare una delle compatte più vendute in Europa alla fine degli anni Ottanta. Con la versione Diesel, in particolare, la 309 conquistò una fascia di clientela sensibile ai consumi, mentre le versioni benzina sportive ampliarono la sua popolarità tra i giovani. In questo modo, Peugeot riuscì a soddisfare pubblici diversi, consolidando la reputazione del marchio nel segmento delle berline compatte.

Fine produzione e lascito storico

La produzione della Peugeot 309 si concluse il 31 dicembre 1993, dopo oltre otto anni di carriera e più di 1,6 milioni di esemplari prodotti. La sua uscita di scena segnò la fine di un capitolo importante nella storia di Peugeot, ma anche il completamento di una fase di transizione industriale. La 309 rappresentò infatti un modello ponte tra il mondo tecnico di Talbot e quello moderno di Peugeot, traghettando il marchio verso una nuova generazione di vetture più evolute e coerenti con l’immagine del gruppo.

Con il suo design aerodinamico, le soluzioni tecniche innovative e la varietà di motorizzazioni, la 309 seppe distinguersi nel panorama automobilistico europeo. Non fu un’auto rivoluzionaria, ma una vettura che seppe unire praticità, prestazioni e comfort, anticipando in molti aspetti le caratteristiche dei modelli futuri della casa francese. Oggi la Peugeot 309 viene ricordata come un esempio di equilibrio tra tradizione e modernità, una compatta che riuscì a dare continuità alla storia del marchio e a chiudere definitivamente l’epoca Talbot con una degna erede firmata Peugeot.

La gloriosa storia del marchio del Leone, però, continua: i modelli sul mercato sono tanti e tutti pronti a fare la storia. Se stai pensando di acquistare un’auto nuova, sei nel posto giusto: scopri tutte le offerte Peugeot su Carx e ricevi un preventivo senza impegno in pochi minuti.

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