Quando nel 1990 venne presentata la Lamborghini Diablo, il mondo delle auto sportive comprese immediatamente che era nata una nuova leggenda. Con la sua capacità di infrangere la barriera dei 325 km/h, la Diablo elevò il concetto di supersportiva a livelli mai raggiunti prima, imponendosi come punto di riferimento assoluto negli anni Novanta. Oggi, a 35 anni dal debutto, questo modello Lamborghini rimane uno dei simboli più iconici della storia automobilistica, amato dai collezionisti e celebrato come capolavoro di stile e ingegneria.
Le origini della Lamborghini Diablo e il Progetto 132
La genesi della Lamborghini Diablo risale al 1985, con il cosiddetto Progetto 132, ideato per dare un’erede alla Countach e creare la vettura stradale più veloce del mondo. I primi prototipi mostrarono già linee affilate e un’impronta visionaria, successivamente perfezionate con l’ingresso di Chrysler nel capitale Lamborghini nel 1987. La collaborazione portò a un design più armonioso, che riuscì a fondere aggressività e raffinatezza, proiettando il marchio di Sant’Agata Bolognese verso il futuro.
Esterni scolpiti per dominare la strada
L’impatto estetico della Lamborghini Diablo è sempre stato dirompente. Le celebri portiere a forbice, eredità della Countach, si abbinavano a proporzioni muscolari e a un posteriore imponente, che conferiva alla vettura una presenza scenica inconfondibile. Con una lunghezza di 4,46 metri e una larghezza di oltre due metri, la Diablo era imponente e filante allo stesso tempo. Il restyling del 1998, avvenuto sotto la gestione Audi, introdusse fari fissi al posto dei classici a scomparsa, segnando una nuova fase stilistica per la supersportiva.
Interni tra sportività e comfort
L’abitacolo della Lamborghini Diablo rappresentò una svolta rispetto al passato del marchio. Nonostante la vocazione estrema, offriva dotazioni allora considerate di lusso: sedili regolabili, alzacristalli elettrici e un impianto stereo Alpine di serie. Questa attenzione al comfort permise alla Diablo di distinguersi come una supercar capace non solo di correre a velocità record, ma anche di accompagnare i passeggeri con un livello di raffinatezza che anticipava le tendenze future. La vasta gamma di personalizzazioni, con oltre 60 colori disponibili e 40 varianti su misura, aprì la strada a una filosofia che oggi conosciamo come programma Ad Personam.
Il cuore V12 della Diablo
Il motore fu il vero protagonista della Lamborghini Diablo. Nella sua configurazione iniziale del 1990, si trattava di un V12 da 5,7 litri capace di erogare 492 CV a 7.000 giri/min e 580 Nm di coppia. Il propulsore era abbinato a un cambio manuale a 5 marce con frizione monodisco a secco e garantiva prestazioni straordinarie: accelerazione da 0 a 100 km/h in poco più di 4 secondi e velocità massima di 325 km/h. Su pista, la Diablo toccò anche i 337 km/h a Nardò, stabilendo un primato assoluto per le vetture stradali dell’epoca.

Tecnica innovativa e telaio in materiali compositi
Sotto la carrozzeria, la Lamborghini Diablo nascondeva soluzioni d’avanguardia. Il telaio tubolare in acciaio era integrato da componenti in alluminio e fibra di carbonio, utilizzati per la prima volta in una vettura di serie Lamborghini. Le sospensioni a doppi triangoli con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici conferivano stabilità e precisione, mentre i freni a disco ventilati garantivano un’adeguata capacità di arresto. Gli pneumatici Pirelli P Zero, con misure 245/40 ZR17 all’anteriore e 335/35 ZR17 al posteriore, erano progettati specificamente per gestire la potenza del V12.
Evoluzioni e versioni speciali
Durante gli undici anni di produzione, la Lamborghini Diablo venne declinata in numerose versioni. La Diablo VT del 1993 introdusse per la prima volta la trazione integrale su una supersportiva V12, rivoluzionando la stabilità del modello. Nello stesso anno, la SE30 celebrò il trentennale del marchio con 525 CV, portati a 596 CV nella rarissima versione Jota. Nel 1995 arrivò la VT Roadster, aprendo la strada alle V12 scoperte. Con l’acquisizione di Audi nel 1998, la Diablo ricevette un restyling profondo: il V12 venne portato a 6 litri e comparvero nuovi elementi come l’ABS. Versioni estreme come la SV, la GT da 575 CV capace di 338 km/h e le ultime VT 6.0 e 6.0 SE consolidarono il mito.
La Diablo e le corse
La Lamborghini Diablo non rimase confinata alle strade, ma ebbe anche una carriera sportiva. Nel 1996 nacque il campionato monomarca Super Sport Trophy con la Diablo SV-R, prodotta in 32 esemplari, che segnò il primo programma racing ufficiale della casa di Sant’Agata. Da questa esperienza derivarono i prototipi Diablo GT1 Stradale, veri laboratori da corsa con 655 CV, e la Diablo GT-R, versione da pista della GT, realizzata in 41 unità, protagonista nelle competizioni GT in Europa e in Giappone.
Un’icona della cultura pop
La Lamborghini Diablo superò i confini dell’automotive per diventare un’icona della cultura pop. Apparve in film come “Scemo & più scemo” e “La morte può attendere”, in serie televisive come Smallville e Nip/Tuck e in videoclip musicali celebri come “Cosmic Girl” dei Jamiroquai. Nei videogiochi della saga Need for Speed divenne una delle auto più desiderate, mentre uno spot del 1992 la vide correre accanto alla top model Cindy Crawford. Celebrità come Jay Leno, Mike Tyson, Nicolas Cage e Rod Stewart la scelsero come simbolo di status, rafforzando il suo mito globale.
Produzione, numeri e riconoscimenti
Dal 1990 al 2001 furono prodotte 2.903 unità della Lamborghini Diablo, stabilendo un record di vendite per il marchio fino a quel momento. La versione originale, realizzata tra il 1990 e il 1998, contò 873 esemplari. Con oltre 60 colori disponibili, la Diablo anticipò la personalizzazione estrema che oggi è divenuta un tratto distintivo Lamborghini. Il suo valore attuale è in costante crescita, soprattutto nelle versioni speciali, come dimostrato dal successo ottenuto al Pebble Beach Concours d’Elegance del 2023 da una Diablo SE30 del 1994.
L’eredità della Lamborghini Diablo
A 35 anni dal debutto, la Lamborghini Diablo continua a rappresentare un patrimonio di stile, prestazioni e innovazione. Il Lamborghini Polo Storico, attraverso restauri e certificazioni, ne tutela l’autenticità e risponde alla crescente domanda di una nuova generazione di collezionisti. La Diablo non è soltanto una supercar, ma un’icona che ha definito un’epoca e che ancora oggi ispira i modelli V12 di Sant’Agata, mantenendo intatto il suo fascino senza tempo.













