Incentivi auto elettriche 2025: ecco la data di apertura e il tutorial per ottenerli

Partono a settembre 2025 gli incentivi auto elettriche: fino a 11.000 euro con rottamazione e ISEE sotto i 30mila euro. Ecco come funzionano e chi ne ha diritto.

incentivi auto elettriche 2025
PH AI
Gli incentivi auto elettriche 2025 sono finalmente realtà. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato il decreto attuativo che definisce in modo chiaro regole, tempistiche e destinatari del nuovo programma di agevolazioni. Lo stanziamento complessivo ammonta a 597 milioni di euro, fondi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ancora una volta si dimostra strumento fondamentale per accelerare la transizione ecologica. L’obiettivo è incentivare la sostituzione dei veicoli più inquinanti attraverso la rottamazione obbligatoria e favorire la diffusione delle vetture a zero emissioni, creando così un circolo virtuoso tra sostenibilità, innovazione e mercato dell’auto.
Per quanto riguarda l’apertura della piattaforma ufficiale del Ministero, ora c’è una data: si parte ufficialmente alle 12 del 22 ottobre 2025. Da questo giorno in poi, gli aspiranti beneficiari dovranno registrarsi. In questa guida completa ti spieghiamo tutto quello che bisogna sapere sul bonus auto elettriche del 2025. Nel dettaglio, in questo articolo parliamo di:
  • inventivo auto elettriche con rottamazione
  • l’importo dello sconto
  • chi può accedere agli incentivi per auto elettriche del 2025
  • l’importanza dell’Isee
  • quali auto si possono acquistare con l’incentivo
  • come si accede all’incentivo con il tutorial
  • cosa sono le aree urbane funzionali
  • gli effetti attesi sul mercato

Il bonus auto elettriche con rottamazione: perché è importante

Alla base della misura c’è la volontà di ridurre il parco circolante di auto inquinanti. Per questo, l’accesso agli incentivi 2025 è vincolato alla rottamazione di una vettura a motore termico fino alla classe Euro 5. È una condizione imprescindibile, che lega il beneficio economico a un’azione concreta di miglioramento ambientale.

Non si tratta soltanto di spingere verso l’acquisto di auto elettriche, ma di eliminare progressivamente dalla circolazione veicoli obsoleti che incidono negativamente sulla qualità dell’aria. In questo modo l’incentivo diventa doppio: stimolare un mercato più moderno e ridurre l’impatto ambientale delle città italiane.

Chi può accedere agli incentivi auto elettriche 2025

Il decreto individua con precisione i beneficiari. Possono accedere al contributo le persone fisiche residenti in aree urbane funzionali, vale a dire città con più di 50.000 abitanti e i comuni limitrofi. A questi si aggiungono le microimprese, aziende con meno di dieci dipendenti e fatturato sotto i due milioni di euro, purché abbiano sede legale nelle stesse aree. Si tratta di una scelta che concentra le risorse nelle zone a maggiore densità abitativa, dove l’impatto del traffico sulla qualità dell’aria è più rilevante e dove la diffusione delle auto elettriche può produrre benefici immediati sulla vita quotidiana.

Gli altri soggetti che possono accedere agli incentivi sono le microimprese: a questo link, un approfondimento sul tema con tutte le informazioni specifiche sugli incentivi auto per le microimprese.

Il contributo legato all’ISEE

L’entità del contributo varia in base all’indicatore economico. Per i nuclei familiari con ISEE inferiore o uguale a 30.000 euro, lo sconto raggiunge quota 11.000 euro. Per chi invece presenta un ISEE superiore (cioè da 30.000 a 40.000 euro), il contributo scende a 9.000 euro.

Una differenziazione che premia chi si trova in condizioni economiche più fragili, favorendo l’accesso a un’auto elettrica anche a famiglie che altrimenti non potrebbero permettersela. È una misura che cerca di unire transizione ecologica e giustizia sociale, riducendo le disuguaglianze e permettendo a un numero più ampio di cittadini di contribuire al cambiamento. Come si ottiene l’Isee per il bonus auto? Qui la guida.

Quali auto si possono acquistare con il bonus

Gli incentivi auto elettriche 2025 sono destinati esclusivamente alle vetture a zero emissioni della categoria M1, cioè quelle progettate per il trasporto di persone e con un massimo di otto posti oltre al conducente. Restano escluse le auto ibride e plug-in, una scelta che punta con decisione sulla mobilità totalmente elettrica, senza compromessi.

Per le microimprese è prevista anche una linea di contributi specifica, dedicata ai veicoli commerciali elettrici di categoria N1 e N2, destinati cioè al trasporto merci. In entrambi i casi, la direzione è chiara: investire su un futuro senza emissioni allo scarico, capace di ridurre l’inquinamento urbano e di rispondere alle sfide del cambiamento climatico.

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Come funziona la richiesta degli incentivi: il tutorial passo passo

Il meccanismo di accesso al bonus è stato pensato per essere semplice e diretto. La richiesta avverrà attraverso una piattaforma online gestita da Sogei, già utilizzata per altri incentivi legati alla mobilità. La procedura è leggermente diversa rispetto agli incentivi degli anni precedenti e ora te la spieghiamo passo passo.

Ottenere gli incentivi auto elettriche messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è un’operazione che richiede pochi passaggi ma deve essere svolta in modo corretto per poter accedere al bonus. Il sistema digitale predisposto dal Governo consente infatti a cittadini e microimprese di richiedere il contributo statale destinato all’acquisto di vetture elettriche nuove, sia per uso privato che professionale. L’intera procedura avviene online, attraverso la piattaforma ufficiale del ministero all’indirizzo www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it, ed è accessibile esclusivamente con strumenti di identificazione elettronica come SPID o CIE.

Accesso alla piattaforma e scelta del tipo di bonus

Il primo passo per ottenere l’incentivo è collegarsi al portale ufficiale del ministero. All’interno del menu principale, situato nella parte superiore sinistra della pagina, l’utente deve scegliere il tipo di bonus a cui intende accedere. Esistono due categorie principali di incentivi:

  • Bonus per persone fisiche: riservato a chi acquista una vettura M1 elettrica destinata all’uso privato.
  • Bonus per microimprese: dedicato all’acquisto di autocarri elettrici N1 o N2, per attività commerciali o logistiche.

La scelta del bonus è fondamentale, poiché le informazioni richieste dal sistema e i requisiti di accesso variano a seconda della categoria selezionata. In entrambi i casi, però, l’autenticazione tramite SPID o CIE è obbligatoria: senza questi strumenti di identità digitale non è possibile accedere alla procedura.

Registrazione per le persone fisiche

Una volta effettuato l’accesso, gli utenti che richiedono l’incentivo come persone fisiche devono compilare un modulo digitale con alcune informazioni anagrafiche. I dati da inserire comprendono l’indirizzo e-mail di riferimento, la regione, la provincia e il comune di residenza. È inoltre necessario accettare le condizioni di utilizzo e l’informativa sulla privacy, selezionando le due caselle di conferma presenti nella pagina. Solo dopo aver cliccato su “accetta” il sistema procederà alla registrazione, mostrando il messaggio “Registrazione effettuata con successo”.

Questo passaggio è indispensabile per poter proseguire con la generazione del voucher incentivo, il documento elettronico che certifica la prenotazione del bonus e che dovrà essere successivamente utilizzato presso la concessionaria.

Generazione del voucher e calcolo automatico dell’importo

Completata la registrazione, il cittadino può accedere alla sezione dedicata alla generazione del voucher. Cliccando sull’apposito pulsante, la piattaforma calcola automaticamente l’importo spettante, basandosi sui dati forniti e sull’ISEE del richiedente. Il valore del contributo può variare tra 9.000 euro e 11.000 euro, a seconda delle condizioni economiche e della presenza di un veicolo da rottamare.

In questa fase, il richiedente deve inserire la targa del veicolo da rottamare, che deve essere intestato alla stessa persona da almeno sei mesi. Il sistema verificherà automaticamente la validità della targa e la presenza dei requisiti richiesti per la rottamazione.

Verifica dei dati e assegnazione del voucher

Dopo aver cliccato su “verifica”, la piattaforma controlla che tutte le condizioni siano rispettate. Se l’esito è positivo, si apre una finestra che consente di scegliere se intestare il voucher al richiedente stesso o a un familiare convivente. Nel secondo caso è necessario inserire il codice fiscale del familiare e confermare i dati attraverso un’ulteriore verifica.

Una volta completata la procedura, si potrà cliccare su “genera voucher” per ottenere il documento digitale. Questo passaggio conclude la prima parte dell’iter, relativa alla richiesta dell’incentivo.

Contenuto e validità del voucher

Dopo la generazione, la piattaforma mostrerà la schermata “dettaglio voucher”, che riassume tutte le informazioni principali del bonus richiesto. Tra i dati visualizzati compaiono:

  • Data di generazione del voucher
  • Codice fiscale del richiedente
  • Nome dell’intestatario del voucher
  • Targa del veicolo da rottamare
  • Importo riconosciuto dal sistema
  • Data di scadenza (validità di 30 giorni)
  • QR Code e codice a barre identificativi

Il voucher può essere salvato in formato PDF sul proprio computer o stampato, in modo da poterlo presentare fisicamente al concessionario durante l’acquisto del veicolo elettrico. Il documento ha una validità di 30 giorni dalla data di emissione. Trascorso questo periodo, se non viene utilizzato, il sistema lo annulla automaticamente e la somma prenotata ritorna nel fondo statale.

Utilizzo del voucher in concessionaria

Il passaggio successivo consiste nell’utilizzo del voucher presso la concessionaria al momento della firma del contratto d’acquisto del veicolo elettrico. Il numero identificativo del voucher deve essere inserito nel contratto dal venditore, che provvede anche alla validazione del bonus sulla piattaforma del Ministero dell’Ambiente. Questa operazione prevede l’inserimento di:

  • Codice del voucher
  • Costo totale del veicolo
  • Importo dell’IVA
  • Somma versata come acconto (il bonus non può essere usato come acconto)

Il valore del bonus viene detratto direttamente dal prezzo di acquisto, sommando lo sconto statale agli eventuali incentivi offerti dalla Casa automobilistica o dalla concessionaria. In questo modo, l’acquirente paga un prezzo finale già scontato dell’importo del contributo pubblico.

Gestione della validazione e nuovi voucher

Nel caso in cui la validazione del bonus non venga completata entro la scadenza dei 30 giorni, il voucher viene annullato in automatico. Tuttavia, il richiedente può tornare sulla piattaforma e inoltrare una nuova richiesta, a condizione che i fondi stanziati per gli incentivi non siano esauriti. La possibilità di rigenerare il voucher offre una seconda opportunità a chi non è riuscito a completare l’acquisto nei tempi previsti.

Rimborso alla concessionaria e chiusura della pratica

Una volta che il bonus è stato validato e l’acquisto del veicolo completato, la somma del contributo viene rimborsata direttamente dallo Stato alla concessionaria. Il rimborso avviene tramite bonifico bancario sul conto corrente che il dealer ha registrato in fase di accreditamento sulla piattaforma del Ministero. Questo meccanismo garantisce trasparenza e tracciabilità dell’intera operazione, evitando la gestione diretta di denaro tra cittadino e amministrazione pubblica.

In caso di rinuncia o annullamento volontario, l’utente può annullare il voucher in qualsiasi momento. In tal caso, il sistema aggiorna automaticamente il fondo rendendo disponibile l’importo per altri richiedenti. Ciò permette di ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche e garantire la massima accessibilità all’incentivo.

Requisiti e controlli automatici

La piattaforma del Ministero integra diversi controlli per verificare la correttezza dei dati inseriti. Tra i requisiti principali richiesti per ottenere il bonus figurano:

  • Titolarità del veicolo da rottamare da almeno sei mesi
  • Residenza in Italia
  • ISEE in corso di validità
  • Presenza di un contratto d’acquisto per veicolo elettrico nuovo di categoria M1, N1 o N2

Il sistema incrocia le informazioni anagrafiche e fiscali con le banche dati pubbliche per garantire la legittimità delle richieste e ridurre il rischio di errori o frodi. Tutta la procedura è automatizzata e trasparente, semplificando la gestione per l’utente finale.

Importi e vantaggi del contributo

L’importo dell’incentivo è calcolato in base alla situazione economica del richiedente e alla rottamazione di un veicolo usato. Le due principali soglie previste sono:

  • 9.000 euro per chi acquista una vettura elettrica senza condizioni di reddito particolari.
  • 11.000 euro per chi presenta un ISEE inferiore alla soglia prevista o rottama un veicolo più inquinante.

Il bonus si applica esclusivamente su auto elettriche nuove e non può essere utilizzato per veicoli usati o ibridi plug-in. Il vantaggio per l’utente consiste nella riduzione immediata del prezzo di listino, un incentivo concreto per accelerare la transizione verso una mobilità a basse emissioni.

Durata e riutilizzo dei fondi

La validità temporale del voucher, fissata a 30 giorni, rappresenta una garanzia per la rotazione delle risorse. I fondi inutilizzati tornano automaticamente disponibili per altri cittadini o imprese, assicurando la continuità del programma. Chi non riesce a utilizzare il bonus entro i tempi stabiliti può ripresentare la richiesta, sempre tramite la stessa piattaforma, fino all’esaurimento dei fondi stanziati.

Il ruolo delle aree urbane e la sfida ambientale

La scelta di concentrare gli incentivi 2025 nelle aree urbane funzionali risponde a una logica chiara. Sono le città con oltre 50.000 abitanti e i loro comuni limitrofi a registrare i livelli più elevati di traffico e di inquinamento. Incentivare qui la diffusione delle auto elettriche significa agire dove l’impatto può essere maggiore, contribuendo a ridurre smog e rumore e a migliorare la qualità della vita dei cittadini. È un approccio mirato, che si inserisce in una strategia più ampia di decarbonizzazione dei trasporti e di riduzione delle emissioni climalteranti.

Se vuoi sapere qualcosa di più sulle aree urbane funzionali, come funzionano e se ci sono novità in arrivo, clicca qui e leggi il nostro approfondimento.

Gli effetti attesi sul mercato

L’impatto sul mercato automobilistico potrebbe essere notevole. Un contributo fino a 11.000 euro rende l’acquisto di un’auto elettrica molto più accessibile, abbattendo una delle principali barriere rappresentata dal prezzo ancora elevato rispetto alle vetture termiche. Ci si attende quindi una crescita delle immatricolazioni di modelli a zero emissioni, che andrà a incidere positivamente anche sulla filiera industriale. Le case automobilistiche saranno incentivate a proporre offerte più competitive, mentre i concessionari potranno attrarre una nuova fascia di clienti, grazie alla leva dello sconto diretto applicato al momento dell’acquisto.

Un’opportunità per la mobilità sostenibile

Gli incentivi auto elettriche 2025 rappresentano un tassello fondamentale nella transizione verso una mobilità più sostenibile. L’Unione Europea ha fissato obiettivi stringenti di riduzione delle emissioni e l’Italia è chiamata a rispettarli, adottando misure che favoriscano la diffusione delle tecnologie più pulite. In questo contesto, il sostegno economico ai cittadini e alle microimprese diventa una leva indispensabile per accelerare il cambiamento. La combinazione di rottamazione obbligatoria, contributi significativi e semplificazione delle procedure rende questa misura una delle più incisive degli ultimi anni nel campo della mobilità elettrica.

Il valore sociale ed economico degli incentivi

Oltre al beneficio ambientale, gli incentivi hanno un valore sociale. Differenziare l’importo in base all’ISEE significa garantire che l’accesso alla mobilità elettrica non resti prerogativa delle fasce di reddito più elevate. Si tratta di una scelta politica precisa, che mira a democratizzare l’auto elettrica e a renderla davvero alla portata di tutti. In questo modo la transizione ecologica non diventa una questione di élite, ma un processo collettivo che coinvolge l’intera società. Anche sul piano economico i benefici sono evidenti: la sostituzione di auto vecchie e inquinanti con modelli elettrici riduce i costi sanitari legati all’inquinamento e stimola la crescita di settori industriali innovativi.

Uno sguardo al futuro della mobilità

Gli incentivi 2025 non sono solo un aiuto immediato, ma un investimento sul futuro. La sfida della mobilità sostenibile richiede misure coraggiose e strutturate, capaci di accompagnare cittadini e imprese verso un cambiamento irreversibile. L’esperienza di questi mesi sarà utile per capire come rafforzare ulteriormente il sistema degli incentivi e come renderlo parte integrante di una politica di lungo periodo. La transizione verso le auto elettriche non è più un’opzione, ma una necessità. Grazie a strumenti come questi, diventa anche un’opportunità concreta per migliorare la qualità della vita, rilanciare l’economia e dare un contributo decisivo alla lotta contro il cambiamento climatico.

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