Nel 2017, Volkswagen si trovava in una fase cruciale della propria storia, impegnata a lasciarsi alle spalle lo scandalo Dieselgate e a riposizionarsi come leader della mobilità elettrica. La transizione era già iniziata l’anno precedente con il lancio della ID.Concept, primo assaggio della nuova famiglia di veicoli a zero emissioni, seguita nel 2017 dalla I.D. Crozz, concept che avrebbe poi dato origine alla ID.4. Tuttavia, all’interno del reparto design, stava prendendo forma un’idea ancora più audace: creare una coupé sportiva elettrica basata sulla piattaforma modulare MEB, un progetto destinato a rimanere nei cassetti di Wolfsburg.
L’obiettivo era duplice: proporre un’auto emozionante capace di parlare agli appassionati e, allo stesso tempo, marcare una netta distanza dal passato, proponendo una sportiva senza alcun motore a combustione interna. Nel 2017, un simile approccio era ancora pionieristico, soprattutto per un marchio generalista, e rappresentava un segnale forte della direzione che il brand voleva intraprendere.
I bozzetti Volkswagen: un omaggio alla storica Volkswagen SP2
Il progetto, svelato anni dopo grazie ai bozzetti pubblicati su Linkedin da Štěpán Řehák, capo comunicazione del reparto Design & Concept Cars VW, era firmato dal designer Tibor Juhasz. La coupé elettrica era stata concepita come un chiaro omaggio alla Volkswagen SP2, sportiva prodotta negli anni ’70 dalla filiale brasiliana del marchio per il mercato interno.
Come la sua antenata, la nuova coupé avrebbe dovuto adottare motore posteriore e trazione posteriore, ma in chiave contemporanea, sostituendo il quattro cilindri aspirato raffreddato ad aria con un moderno propulsore elettrico. Questa scelta non era solo tecnica, ma simbolica: segnava la volontà di abbandonare i riferimenti al motore termico tradizionale per abbracciare un futuro a emissioni zero.
Il linguaggio stilistico e le influenze di Giorgetto Giugiaro
Dal punto di vista estetico, la coupé sportiva della famiglia ID si ispirava alle linee senza tempo tracciate da Giorgetto Giugiaro, autore di modelli iconici come Golf, Passat, Scirocco, Jetta e della supercar Volkswagen W12. I bozzetti mostravano proporzioni basse e filanti, con una silhouette che richiamava la purezza delle coupé classiche, ma reinterpretata con superfici tese e dettagli moderni coerenti con il linguaggio formale della gamma ID.
Nelle parole di Juhasz, il progetto nasceva dall’intuizione di “immaginare un futuro elettrico alimentato dal progresso, ma radicato nei valori classici”. L’obiettivo era coniugare emozione, energia e visione in un’auto capace di trasmettere sensazioni forti pur senza un motore a combustione.
La scelta strategica e la fine del progetto
Nonostante il fascino dell’idea e il lavoro già svolto in fase di design, la coupé elettrica Volkswagen non superò mai la fase dei bozzetti. Le priorità aziendali spinsero il marchio a concentrarsi su modelli di maggior volume e rilevanza commerciale, come ID.3, ID.4, ID.5, ID.7 e il van elettrico ID. Buzz, tutti pensati per consolidare la posizione di Volkswagen nel mercato globale della mobilità sostenibile.
In un contesto in cui le risorse di sviluppo venivano allocate su progetti strategici, una sportiva di nicchia avrebbe avuto difficoltà a generare volumi di vendita tali da giustificarne l’industrializzazione. La scelta fu quindi quella di mettere in pausa l’idea, lasciandola come esercizio di stile e possibile fonte di ispirazione futura.
Un passato di concept sportivi mai entrati in produzione
La coupé elettrica MEB non è stata un caso isolato nella storia di Volkswagen. Il marchio vanta una lunga tradizione di concept sportivi rimasti senza seguito produttivo. Tra questi, la BlueSport del 2009, una roadster a motore centrale con propulsore 2.0 TDI; la EcoRacer del 2005, prototipo leggero con motore diesel; la XL Sport del 2014, equipaggiata con il motore V2 della Ducati Superleggera; e la Volkswagen W12, supercar a trazione integrale con oltre 500 CV, capace di prestazioni da vera fuoriclasse ma mai tradotta in un modello stradale di serie.
Questi esempi dimostrano come Volkswagen abbia spesso esplorato il territorio delle sportive, pur preferendo alla fine concentrarsi sui segmenti a più alta domanda.
L’ipotesi di un futuro revival
Nonostante il progetto sia rimasto incompiuto, l’idea di una coupé sportiva elettrica Volkswagen continua ad alimentare curiosità. In un’epoca in cui alcuni marchi stanno riportando in vita modelli iconici in chiave elettrica, non è escluso che Wolfsburg possa un giorno recuperare e attualizzare il lavoro del 2017. Un precedente interessante arriva da Renault, che con la 5 Turbo 3e ha reinterpretato in chiave moderna e a zero emissioni un modello leggendario.
Se un simile approccio venisse adottato da Volkswagen, la coupé MEB del 2017 potrebbe trovare una seconda occasione, magari in serie limitata, per conquistare una nicchia di appassionati e rafforzare l’immagine sportiva della gamma elettrica. Sarebbe un modo per coniugare heritage e innovazione, parlando sia al cuore degli estimatori del marchio sia alle nuove generazioni sensibili alla mobilità sostenibile.







