Russell vince il GP del Canada, Verstappen dietro e Antonelli scrive la storia italiana

Il GP del Canada di Formula 1 2025 regala emozioni fino all’ultimo giro: Russell conquista la vittoria, Verstappen resta a ruota e Antonelli regala all’Italia un podio storico a 18 anni.

gp canada 2025
PH: Scuderia Ferrari X

Il GP del Canada 2025 si chiude con una vittoria che ha messo in riga tutti: George Russell, al volante della Mercedes, ha gestito ogni fase della corsa con freddezza, decisione e ritmo costante, portando a casa una delle vittorie più significative della sua carriera.

Una gara tesa, vibrante di colpi di scena, ha visto Russell affrontare e contenere un Max Verstappen mai domato, pronto a fiutare ogni minimo spiraglio di sorpasso, senza però riuscire a strappare la prima posizione. Il Gran Premio, corso sul tracciato cittadino di Montreal, ha confermato la solidità della Mercedes e la capacità di Russell di concretizzare le occasioni migliori, sfruttando una strategia impeccabile ai box e un passo gara che lo ha reso imprendibile nella parte centrale della corsa. Dietro di lui, Verstappen si è dovuto accontentare della seconda piazza, ma con la lucidità di chi sa portare a casa punti preziosi in ottica mondiale senza forzare situazioni impossibili.

La sorpresa di Montreal si chiama Kimi Antonelli

Se la vittoria di Russell era nell’aria, la vera storia di Montreal è scritta dal talento di Kimi Antonelli, diciottenne italiano che con la sua Mercedes ha conquistato un podio che profuma di rinascita per i colori tricolori. Con appena 18 anni e 4 mesi, Antonelli diventa il ventinovesimo italiano nella storia della Formula 1 a salire su un podio, riportando un pilota italiano tra i primi tre in un Gran Premio dopo ben sedici anni: l’ultimo fu Jarno Trulli in Giappone nel 2009.

La sua corsa è stata di quelle che restano negli annali: partenza aggressiva, sorpassi chirurgici come quello ruota a ruota su Oscar Piastri, gestione matura delle gomme e sangue freddo quando la pressione della McLaren lo ha messo sotto torchio nei giri finali. La progressione nei primi passaggi di gara ha mostrato un Antonelli già a suo agio tra i grandi, capace di restare incollato ai due colossi davanti a lui e di cogliere l’occasione giusta per scavalcare chiunque si frapponga fra lui e la gloria. Con questo risultato, l’Italia torna a sperare in un talento in grado di riscrivere la storia recente di un Paese che da troppo tempo osserva da lontano i protagonisti della massima serie automobilistica.

Ferrari in affanno tra strategie discutibili e problemi tecnici

A rovinare la festa di Montreal per i tifosi della Rossa è stato invece un weekend da dimenticare per la Ferrari. Le due monoposto affidate a Charles Leclerc e Lewis Hamilton non sono mai state realmente competitive per le posizioni di vertice, pagando un passo gara insufficiente, un consumo gomme eccessivo e strategie ai box che hanno sollevato più di una perplessità. Il monegasco Leclerc, in particolare, è apparso frustrato già a metà gara, lamentando via radio il degrado anomalo delle sue gomme dure e commentando in diretta l’incomprensibile richiamo anticipato ai box con un laconico “Non capisco questa scelta”, segnale evidente di un feeling interrotto con il muretto.

La sua gara, dopo una partenza in ottava posizione, ha oscillato tra un tentativo di risalita e continui sorpassi subiti, fino alla bandiera a scacchi che lo ha visto lontano dal gruppo di testa. Non meglio è andata a Lewis Hamilton, che oltre a lottare contro una monoposto poco performante ha dovuto fare i conti con problemi ai freni a metà gara, un incubo che ha minato la sua possibilità di risalire almeno in zona podio. Frederic Vasseur, team principal Ferrari, non ha nascosto la delusione, ammettendo apertamente che errori di strategia e la gestione delle gomme hanno reso vano il buon potenziale mostrato nelle prove libere.

McLaren protagonista di un finale da brividi nel GP Canada 2025

A movimentare ulteriormente un GP del Canada già intenso è stato il duello interno tra le due McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris, entrambi in lotta con Antonelli per il terzo gradino del podio. La bagarre tra i due compagni di squadra si è trasformata in un disastro clamoroso a pochi giri dal termine: dopo una serie di sorpassi e contro-sorpassi, Norris ha tamponato Piastri, finendo dritto contro le barriere e costringendo la direzione gara a mandare in pista la Safety Car per neutralizzare le ultime tornate.

Un epilogo amaro per la scuderia di Woking, che ha visto svanire una doppia possibilità di podio a causa di un errore evitabile, segno che la pressione di lottare per le prime posizioni può tradursi in errori anche per piloti esperti come Norris. Piastri, nonostante il contatto subito, è riuscito a concludere la gara in quarta posizione, confermando comunque un pacchetto competitivo che promette battaglia nelle prossime gare.

La strategia dei pit stop e la variabile Safety Car

Il GP del Canada 2025 è stato anche una partita a scacchi tra muretto e piloti, con i pit stop a scandire le fasi cruciali della corsa. Verstappen, fedele alla sua aggressività, è stato il primo dei big a fermarsi per cambiare gomme al tredicesimo giro, costringendo Russell e Antonelli a coprire la mossa. Questa finestra di pit stop ha temporaneamente rimescolato le carte, portando Lando Norris e Charles Leclerc a guadagnare la testa della corsa, ma solo per pochi giri, prima che il ritmo dei leader ristabilisse le gerarchie. La Safety Car entrata in pista dopo l’incidente McLaren ha di fatto congelato le posizioni, impedendo un possibile colpo di scena finale e certificando la vittoria di Russell, la tenacia di Verstappen e l’impresa di Antonelli.

Uno scenario mondiale che si complica

Con questo risultato, la classifica piloti si compatta ulteriormente, con Russell che rilancia la sua candidatura al titolo e Verstappen che mantiene saldo il primato grazie alla sua costanza di rendimento. Antonelli, dal canto suo, comincia a scrivere pagine importanti di una carriera che promette di riportare l’Italia nel gotha della Formula 1.

Per Ferrari, la rotta è tutta da raddrizzare, con un pacchetto tecnico ancora fragile sul passo gara e una gestione strategica che continua a generare polemiche. Montreal si conferma così uno spartiacque: chi ha saputo gestire al meglio gomme, pit stop e pressione ne esce rafforzato, chi ha sbagliato paga pegno in classifica e nella fiducia del box.

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