Ferrari SF-25, due facce a Imola: grande passo gara, ma serve una svolta al sabato

La Ferrari SF-25 brilla sulla lunga distanza ma crolla in qualifica. Analisi tecnica, problemi cronici e soluzioni previste per Montmelò tra aggiornamenti e ricerca d’equilibrio.

ferrari sf-25
PH: Scuderia Ferrari account X

Il weekend del Gran Premio dell’Emilia Romagna ha offerto un’ulteriore dimostrazione della doppia personalità della Ferrari SF-25. Una monoposto che, ormai con preoccupante regolarità, si dimostra poco competitiva in qualifica ma in grado di esprimere un buon passo gara. Il risultato finale di Imola — con Hamilton quarto e Leclerc sesto — racconta di una domenica concreta, che però non può far dimenticare le difficoltà del sabato, quando entrambi i piloti Ferrari sono usciti in Q2, rispettivamente in undicesima e dodicesima posizione.

A detta dello stesso team, e in particolare del direttore tecnico e degli ingegneri di pista, non si tratta di un problema episodico. Al contrario, l’andamento altalenante della SF-25 è ormai strutturale. Ed è proprio questa la sfida che attende il reparto corse di Maranello nelle prossime settimane: trasformare la competitività domenicale in una costanza che parta dalla qualifica, dove oggi si annida il vero limite.

Una Ferrari SF-25 bifronte: il caso Imola

Sul circuito di Imola, la Ferrari si è presentata senza grandi sviluppi. L’unico aggiornamento di rilievo, come spiegano autorevoli testate di settore, ha riguardato una leggera evoluzione delle prese d’aria dei freni posteriori, più legata alla gestione termica che al potenziale delle prestazioni complessive. Eppure, al di là delle condizioni favorevoli e dell’aiuto contingente offerto da una Virtual Safety Car prima e da una Safety Car poi, il passo mostrato in gara ha sorpreso per costanza e ritmo. La SF-25 ha saputo sfruttare bene le Pirelli soft C6, beneficiando anche del basso degrado gomme tipico della pista emiliana.

Tuttavia, non si può ridurre tutto a una giornata fortunata. I dati raccolti già dalle prime libere del venerdì raccontavano una vettura in grado di tenere il passo delle rivali, con un comportamento progressivamente migliorato nelle simulazioni long run. Eppure, quando si è trattato di scendere in pista per la qualifica, il pacchetto tecnico si è mostrato fragile, con una finestra di utilizzo troppo stretta per poter massimizzare la performance sul giro secco.

Il nodo tecnico: qualifica e preparazione della gomma

L’analisi condotta dallo staff Ferrari, supportata anche dalle dichiarazioni del team principal Frédéric Vasseur, converge su un punto preciso: la SF-25 non riesce a sfruttare al meglio la gomma nuova in qualifica. Il giro secco diventa quindi un esercizio frustrante, perché il potenziale della monoposto resta inespresso, complice una preparazione termica non ottimale delle mescole soft. Lo stesso assetto che funziona in gara, dove il serbatoio pieno e il ritmo costante permettono di entrare nella giusta finestra di funzionamento, non restituisce prestazioni al sabato, quando i carichi estremi e l’aggressività richiesta mettono a nudo i limiti aerodinamici e meccanici della vettura.

A peggiorare la situazione, la consapevolezza che questo schema si sta ripetendo ormai con regolarità. A Gedda, la Ferrari era stata probabilmente la monoposto più rapida sul passo gara, ma era partita troppo indietro per capitalizzare. Lo stesso a Miami. A Imola si è avuta conferma: in condizioni da gara, la SF-25 è competitiva, ma non partecipa alla lotta al vertice per mancanza di velocità in qualifica.

Il piano per Barcellona: sviluppi in arrivo per la Ferrari SF-25

La buona notizia è che in vista del prossimo weekend europeo “classico”, il GP di Spagna a Montmelò, la Ferrari porterà due novità rilevanti: un nuovo fondo vettura e una nuova costruzione dell’ala anteriore. Secondo quanto trapela da Maranello, si tratta di interventi mirati non tanto a rivoluzionare la monoposto, quanto a espandere la sua finestra di utilizzo e a migliorare la coerenza aerodinamica, in particolare in condizioni di carico medio e alto, come quelle richieste in qualifica.

L’obiettivo è riuscire a colmare quel divario che oggi separa il comportamento della SF-25 dal sabato alla domenica. Come sottolineano molti analisti, in una Formula 1 ad effetto suolo, ogni dettaglio del fondo e dell’ala anteriore può tradursi in variazioni sostanziali del bilanciamento, specie nel passaggio da gomme fredde a gomme in temperatura. Se la Ferrari riuscisse a stabilizzare queste dinamiche, l’intero pacchetto tecnico potrebbe compiere un salto in avanti.

Va tuttavia precisato che a Montmelò non ci si aspetta una rivoluzione. Il circuito catalano, con le sue curve ad ampio raggio e i tratti tecnici, rappresenta un ottimo banco di prova per misurare la reale competitività di una vettura. Ma sarà solo una tappa intermedia di un percorso più lungo, in cui ogni aggiornamento andrà validato prima di poter incidere significativamente in classifica.

Le parole chiave: equilibrio e coerenza

Come spesso accade in Formula 1, la prestazione pura non basta se non è accompagnata da equilibrio generale e adattabilità. In questo senso, la SF-25 sembra oggi una vettura “specialista della domenica”: veloce quando si tratta di gestire le gomme, sfruttare strategie aggressive, e combattere sul passo gara. Ma troppo vulnerabile quando entra in scena la lotteria della qualifica, dove serve rapidità di reazione, precisione e sfruttamento totale del grip disponibile.

A Maranello si lavora per cambiare questo paradigma. Il team ha mostrato coesione e reattività, come dimostrato anche dalle scelte strategiche di Imola. La restituzione della posizione ad Alex Albon, dopo il contatto con Charles Leclerc, è stata una decisione ponderata, utile a evitare una penalità che avrebbe potuto vanificare il buon risultato finale. Anche questa è una dimostrazione di maturità, che però va affiancata da un progresso tecnico tangibile.

Un percorso in salita, ma possibile

Nessuno in Ferrari si illude. Il percorso è in salita e i margini sono sottili. Ma il quadro, per quanto complesso, non è privo di segnali incoraggianti. La SF-25 ha potenziale, e non è escluso che, una volta ottimizzato l’intero pacchetto, possa tornare a competere con costanza per le posizioni che contano.

Il lavoro che attende la squadra non è solo di tipo tecnico, ma anche mentale. Trovare fiducia nel sabato sarà il primo passo per poter guardare con ambizione al podio ogni domenica. Come ha detto via radio Lewis Hamilton al termine della gara di Imola: “Let’s keep pushing”. Un messaggio chiaro, che a Maranello hanno accolto come un imperativo: non arrendersi, ma credere nella crescita costante.

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