Stellantis, risarcimenti online per motori PureTech difettosi

Stellantis presenta una piattaforma digitale per il rimborso delle riparazioni legate ai motori PureTech 1.0 e 1.2. Una misura concreta per tutela e trasparenza.

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Con un’iniziativa che intende coniugare trasparenza, responsabilità e attenzione al cliente, Stellantis ha lanciato una nuova piattaforma di risarcimento online per gestire in modo rapido e diretto le pratiche relative ai motori PureTech 1.0 e 1.2, noti internamente con la sigla EB. La misura riguarda in particolare i casi di consumo anomalo di olio e degrado prematuro della cinghia di distribuzione, due problematiche segnalate da numerosi utenti europei e che ora vengono affrontate attraverso uno strumento accessibile, tracciabile e incentrato sulla tutela del consumatore.

La nuova piattaforma si inserisce all’interno di una strategia più ampia avviata nel marzo 2024, quando il gruppo ha deciso di estendere la garanzia su queste unità motrici, segnando un passo importante nel rafforzamento del rapporto con la propria base clienti. Ma è la possibilità di presentare direttamente online la documentazione necessaria, con una procedura semplificata e centralizzata, a costituire il cuore dell’operazione annunciata nel maggio 2025.

La piattaforma Stellantis per il risarcimento è operativa in Europa

La nuova piattaforma, raggiungibile all’indirizzo stellantis-support.com, consente a chi ha sostenuto spese di riparazione comprese tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2024 di inoltrare la documentazione necessaria per richiedere un risarcimento diretto. L’iniziativa riguarda i clienti dei marchi Citroën, DS Automobiles, Peugeot e Opel/Vauxhall, coinvolti nella commercializzazione delle motorizzazioni oggetto di segnalazioni.

Dopo una prima fase di attivazione in Francia e Spagna, la piattaforma è stata aperta progressivamente anche ad altri Paesi europei. Il portale guida gli utenti passo dopo passo nella compilazione della richiesta, facilitando l’invio dei documenti, la verifica dei requisiti e l’eventuale erogazione del rimborso. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire un’esperienza digitale intuitiva, capace di velocizzare le tempistiche e restituire fiducia a chi ha subito danni non coperti originariamente da garanzia.

Chi può accedere al risarcimento e a quali condizioni

Non tutte le spese sostenute possono essere automaticamente rimborsate. Stellantis ha infatti stabilito dei criteri di ammissibilità precisi, volti a garantire che gli interventi siano stati effettuati secondo le procedure previste dal costruttore. I lavori legati al consumo eccessivo di olio o alla cinghia di distribuzione deteriorata devono essere stati realizzati rispettando il piano di manutenzione ufficiale, anche se possono essere stati eseguiti da qualsiasi professionista del settore.

C’è tuttavia una condizione fondamentale: sia la diagnosi sia l’intervento riparativo devono essere stati effettuati all’interno della rete ufficiale Stellantis. Solo così l’azienda potrà verificare la conformità tecnica dell’intervento e procedere alla valutazione del rimborso, che sarà personalizzato in base alla natura del guasto, al chilometraggio e alle modalità d’uso dell’auto.

Garanzia estesa: fino a 10 anni o 180.000 km

In parallelo all’introduzione della piattaforma, Stellantis ha confermato anche un importante programma di estensione della garanzia per i motori PureTech delle generazioni coinvolte. I nuovi termini prevedono una copertura totale (parti e manodopera) fino a 10 anni o 180.000 km, a patto che siano rispettati i requisiti di manutenzione indicati dal costruttore. Si tratta di una misura straordinaria che punta non solo a contenere l’impatto economico sugli utenti, ma anche a tutelare il valore residuo dei veicoli usati.

Un ulteriore strumento di trasparenza introdotto da Stellantis è il certificato “Check+”, destinato ai veicoli usati venduti da Spoticar o attraverso la rete ufficiale dei brand coinvolti. Il certificato prevede 100 controlli tecnici, tra cui quello della cinghia di distribuzione, offrendo al cliente finale un documento che attesta lo stato di salute del motore e rafforza la fiducia nel mercato dell’usato certificato.

L’evoluzione della tecnologia PureTech

I motori PureTech sono stati introdotti nel 2012 come risposta all’esigenza di ottimizzare prestazioni e consumi, in un’ottica di downsizing generalizzato. Le versioni tre cilindri turbo a iniezione diretta hanno rappresentato una delle soluzioni più avanzate dell’epoca per coniugare efficienza e compattezza, ma nel corso del tempo sono emersi problemi legati alla durata di alcuni componenti.

La nuova generazione di motori PureTech, attualmente in produzione, segna un netto cambio di passo tecnico: secondo Stellantis, circa il 70% dei componenti è stato riprogettato, introducendo soluzioni architetturali più robuste e una gestione ottimizzata del sistema di lubrificazione e distribuzione. I nuovi motori sono stati sottoposti a test di lunga durata che, secondo il costruttore, avrebbero confermato un livello di affidabilità superiore rispetto al passato.

Una risposta concreta alla fiducia dei clienti

L’introduzione della piattaforma di risarcimento rappresenta per Stellantis un’operazione di trasparenza e responsabilità industriale, in linea con le aspettative crescenti dei consumatori europei sul fronte della tutela post-vendita. Offrire uno strumento digitale dedicato significa non solo semplificare l’accesso ai rimborsi, ma anche assumersi apertamente la gestione di un problema che ha riguardato centinaia di migliaia di veicoli venduti in Europa.

Al tempo stesso, l’estensione della garanzia e l’adozione del certificato Check+ restituiscono un messaggio chiaro al mercato dell’auto: Stellantis punta su qualità, affidabilità e assistenza strutturata, anche quando si tratta di affrontare nodi tecnici complessi e potenzialmente costosi.

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