Come smaltire gli pneumatici? Questa è una domanda che prima o poi tutti gli automobilisti si fanno, ma è anche una domanda che ha una risposta semplice: si smaltiscono dal gommista.
Come smaltire gli pneumatici: il gommista
Le vostre gomme invernali sono giunte a fine vita e vi state chiedendo cosa dovete fare di quelle vecchie: niente paura, è il gommista che deve ritirarle per legge senza alcun sovrapprezzo. Non potete darvi al fai da te, né recarvi in discarica o peggio gettarli in cunetta pensando di fare una cosa furba: lo pneumatico è considerato un rifiuto inquinante, di conseguenza non può essere mai abbandonato nell’ambiente ma deve essere gestito da ditte specializzate.
Il gommista è l’unico abilitato dalla legge al ritiro degli pneumatici fuori uso (PFU): sarà poi lui a consegnarli alle ditte specializzate che si occuperanno dello smaltimento vero e proprio o della sua valorizzazione nel riciclo (ora si possono riciclare e usare in altri settori).
In breve, funziona così: che voi abbiate o meno acquistato online o in sede fisica gli pneumatici, quando andate a montarli dal gommista, sarà lui a ritirare il treno di gomme a fine vita. Questo può capitare anche durante l’ordinario cambio gomme per rispettare l’obbligo di pneumatici invernali.
Pneumatici fuori uso: il costo dello smaltimento
Il costo dello smaltimento è già incluso nel prezzo dello pneumatico. La legge di riferimento è stata aggiornata diverse volte nel corso degli anni, ma di base il contributo ambientale per lo smaltimento varia in base al tipo di pneumatico. Per esempio, per i pneumatici piccoli (peso 0-35 kg) il contributo è tra tra 0,58 € e 7,56 €.
Riciclo degli pneumatici
Gli pneumatici giunti a fine vita, una volta entrati nel circuito di smaltimento, possono diventare nuova materia prima e ottenere una nuova vita. Il settore ha un valore di 400 milioni di euro. Gli pneumatici vengono ridotti in “polverino”: questa “polvere” viene poi usata in molti settori, alcune aziende la usano per rendere fonoassorbente l’asfalto.
Le domande più frequenti sugli pneumatici usati
Che si può fare con le gomme vecchie?
Le gomme vecchie non vanno abbandonate né smaltite nei rifiuti comuni, ma possono essere recuperate e riutilizzate in diversi modi grazie al riciclo. Una volta sostituite, vengono ritirate dai gommisti e inviate ai centri di trattamento, dove vengono trasformate in materiali secondari. Dai pneumatici dismessi si ottengono granulati di gomma, acciaio e fibre tessili, impiegati in nuovi prodotti come pavimentazioni sportive, isolanti acustici o asfalti modificati. Alcune gomme in buono stato vengono rigenerate, cioè ricoperte con nuovo battistrada per prolungarne la vita utile. In ambito creativo, possono essere riutilizzate come fioriere, arredi da giardino o elementi di design. È importante ricordare che gli pneumatici sono considerati rifiuti speciali non pericolosi e devono seguire un percorso di smaltimento regolamentato. Con il corretto conferimento si evita l’inquinamento ambientale e si promuove l’economia circolare. In Italia il sistema di gestione è gestito dai consorzi PFU, che garantiscono la raccolta e il trattamento ecologico di ogni gomma dismessa, riducendo sprechi e emissioni nocive.
Che fine fanno gli pneumatici usati?
Gli pneumatici usati seguono un percorso di smaltimento e recupero regolamentato da precise norme ambientali. Una volta sostituiti, vengono raccolti dai gommisti o dai centri autorizzati e consegnati ai consorzi che gestiscono il ciclo dei PFU, come Ecopneus o Greentire. Questi enti provvedono al trasporto verso impianti specializzati dove le gomme vengono triturate e separate nei diversi componenti: gomma, acciaio e fibre tessili. Il materiale ottenuto, chiamato granulo o polverino di gomma, viene riutilizzato in pavimentazioni sportive, tappeti antitrauma, asfalti silenziosi e isolanti. Una parte minore viene destinata alla termovalorizzazione come combustibile alternativo. Le gomme in condizioni accettabili possono invece essere rigenerate, estendendo la loro durata e riducendo la produzione di rifiuti. L’intero processo contribuisce a limitare l’impatto ambientale e a promuovere il riuso delle materie prime. In questo modo, ogni pneumatico usato diventa una risorsa utile, evitando accumuli in discarica e dispersione nell’ambiente, secondo i principi dell’economia circolare.

Che cosa è il contributo PFU?
Il contributo PFU (Pneumatici Fuori Uso) è una quota obbligatoria inclusa nel prezzo di acquisto di ogni nuovo pneumatico, destinata a finanziare la raccolta, il trasporto e il corretto smaltimento delle gomme a fine vita. Questo contributo, introdotto in Italia nel 2011, garantisce che ogni pneumatico dismesso venga gestito nel rispetto dell’ambiente e delle normative europee. Il costo varia in base alla tipologia e alla dimensione della gomma, ma è sempre indicato separatamente in fattura al momento dell’acquisto. Grazie al contributo PFU, i consorzi autorizzati come Ecopneus o Greentire possono organizzare un sistema di raccolta capillare su tutto il territorio nazionale, assicurando che gli pneumatici usati non finiscano in discarica o abbandonati. Gli importi coprono anche le attività di riciclo e di recupero energetico. Il cittadino non deve sostenere costi aggiuntivi per lo smaltimento, poiché il contributo è già incluso nel prezzo d’acquisto. Questo sistema rende il ciclo degli pneumatici trasparente, tracciabile e sostenibile, favorendo il riciclo virtuoso dei materiali.
Che tipo di rifiuti sono gli pneumatici?
Gli pneumatici sono classificati come rifiuti speciali non pericolosi secondo la normativa italiana e comunitaria. Non possono essere smaltiti nei normali cassonetti o conferiti in discarica, poiché contengono materiali che, se dispersi, danneggerebbero l’ambiente. Sono composti principalmente da gomma, acciaio e fibre tessili, tutti materiali riciclabili attraverso processi industriali controllati. Il loro corretto trattamento avviene presso impianti specializzati che separano e recuperano le varie componenti per produrre nuovi materiali. La gestione di questi rifiuti è affidata a consorzi autorizzati, finanziati dal contributo PFU, che ne garantiscono il tracciamento dal momento della raccolta fino al riciclo finale. Anche se non sono considerati pericolosi, l’abbandono di pneumatici nell’ambiente è severamente vietato e punito con sanzioni. Il recupero degli pneumatici contribuisce alla riduzione del consumo di materie prime e alla limitazione delle emissioni di CO₂, trasformando un potenziale problema ambientale in una risorsa per l’economia circolare.
Chi ritira gli pneumatici usati?
Il ritiro degli pneumatici usati è gestito da operatori autorizzati che collaborano con i consorzi nazionali di raccolta dei PFU, come Ecopneus, Greentire e altri sistemi riconosciuti dal Ministero dell’Ambiente. Quando un automobilista sostituisce le gomme, il gommista è obbligato a trattenere quelle vecchie e a consegnarle al circuito di smaltimento ufficiale, senza costi aggiuntivi per il cliente. I centri di raccolta provvedono al trasporto verso impianti specializzati dove gli pneumatici vengono riciclati o rigenerati. Anche le officine meccaniche e i concessionari che vendono pneumatici nuovi aderiscono al sistema, garantendo che ogni gomma dismessa venga gestita correttamente. I cittadini che trovano pneumatici abbandonati non devono smaltirli autonomamente, ma possono segnalarli alle autorità locali o ai servizi ambientali del comune. Questo sistema garantisce tracciabilità, sicurezza e rispetto delle norme ambientali. Il ritiro regolare e gratuito è possibile grazie al contributo PFU, che copre i costi di raccolta, trasporto e trattamento ecologico degli pneumatici.
Come si smaltiscono le gomme delle auto?
Le gomme delle auto vengono smaltite attraverso un processo di raccolta e trattamento regolamentato. Dopo la sostituzione, i pneumatici fuori uso vengono prelevati dai gommisti e inviati ai consorzi che gestiscono i PFU. In appositi impianti vengono prima puliti, poi triturati e separati nei componenti principali: gomma, acciaio e fibre tessili. Dal materiale ottenuto si ricavano granuli e polverino impiegati in nuove applicazioni industriali, come pavimentazioni sportive, asfalti modificati o isolanti acustici. Alcune gomme in buono stato possono essere rigenerate, prolungando la loro vita utile. Una piccola parte dei PFU viene destinata al recupero energetico in cementifici o centrali specializzate. L’intero processo è sostenuto dal contributo ambientale pagato all’acquisto di pneumatici nuovi, che finanzia il sistema di gestione. In questo modo, le gomme non finiscono in discarica e vengono reimmesse nel ciclo produttivo. Il corretto smaltimento previene inquinamento e incendi illegali, promuovendo un modello sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Come posso smaltire degli pneumatici abbandonati?
Se si trovano pneumatici abbandonati, non bisogna tentare di smaltirli autonomamente, poiché sono considerati rifiuti speciali e richiedono gestione autorizzata. La prima azione corretta è segnalare la presenza alle autorità competenti, come il Comune, la Polizia Locale o l’ente gestore dei rifiuti urbani. Questi provvederanno a incaricare ditte specializzate nella raccolta e smaltimento dei PFU. In alcune regioni sono attivi numeri verdi dedicati o piattaforme online per le segnalazioni ambientali. Se gli pneumatici si trovano su terreni privati, il proprietario è responsabile della loro rimozione tramite un centro autorizzato. È vietato conferire le gomme nei cassonetti o nei centri di raccolta comunali non attrezzati. Abbandonare pneumatici comporta multe salate e sanzioni penali. Grazie ai consorzi PFU, molti comuni organizzano periodicamente campagne di ritiro gratuito per recuperare materiali in modo ecologico. Segnalare tempestivamente permette di evitare danni ambientali e garantire che gli pneumatici vengano riciclati correttamente e in sicurezza.







