Come scegliere il cric auto: sicurezza, tipologie e consigli pratici

Dalla portata alle certificazioni, ecco come scegliere il cric auto giusto, evitare errori e mantenerlo efficiente per un utilizzo sicuro.

cric auto
Il cric auto, conosciuto anche come sollevatore o martinetto idraulico, è uno strumento indispensabile per chiunque desideri effettuare manutenzione o semplici interventi fai da te sulla propria vettura. Scegliere il modello giusto non significa soltanto garantirsi un accessorio pratico e funzionale, ma soprattutto ridurre i rischi per la sicurezza. In commercio esistono numerose tipologie di cric, ma non tutte sono adatte a ogni utilizzo, ed è importante comprendere caratteristiche e limiti per orientarsi verso la scelta migliore.

Le principali tipologie di cric auto

Il mercato offre diverse varianti di cric per auto, ognuna con caratteristiche specifiche. Il più semplice e diffuso è il cric a pantografo, spesso fornito di serie con le automobili, disponibile sia in versione manuale che elettrica. Più performanti sono i modelli idraulici, che si distinguono in due macro-categorie: a bottiglia e a carrello.

I primi sono compatti e robusti, ideali per sollevare carichi verticali, mentre i secondi, grazie alla struttura su ruote e al braccio di sollevamento, offrono maggiore stabilità e praticità d’uso. Negli ultimi anni si è diffuso anche il cric gonfiabile, utile in situazioni di emergenza o su terreni poco stabili. Tra tutte queste varianti, il cric idraulico a carrello rimane il preferito dagli appassionati di manutenzione fai da te e dai professionisti.

Certificazioni e sicurezza del cric auto

Un aspetto fondamentale da considerare quando si sceglie un cric auto è la presenza delle certificazioni. Tutti i prodotti in vendita nell’Unione Europea devono riportare il marchio CE, che ne attesta la conformità agli standard comunitari. È inoltre consigliabile verificare che il cric disponga della certificazione di enti indipendenti come GS o TUV, che garantiscono test di sicurezza più rigorosi e controlli sulla qualità. Questi marchi non sono semplici formalità, ma rappresentano una garanzia che il sollevatore sia in grado di resistere a situazioni di sovraccarico senza rischiare cedimenti improvvisi.

Un elemento tecnico che riveste un ruolo chiave è la valvola di sicurezza. Si tratta di un componente progettato per evitare il sollevamento oltre i limiti dichiarati. Se calibrata correttamente, questa valvola impedisce che il pistone continui a spingere quando si raggiunge il carico massimo, riducendo drasticamente il rischio di danni alla vettura o incidenti per l’operatore.

La portata ideale del cric auto

Uno degli errori più comuni è quello di acquistare un cric auto scegliendo semplicemente il modello più economico o con capacità appena sufficiente. In realtà la regola di base è quella di optare per un cric con portata almeno doppia rispetto al peso del veicolo da sollevare. Per esempio, per una piccola utilitaria del peso di circa una tonnellata è indicato un cric da 2 tonnellate, mentre per un SUV o un’auto familiare di grandi dimensioni è meglio orientarsi su un modello con capacità di 3 tonnellate o superiore. Questo margine di sicurezza consente non solo di sollevare il veicolo senza stressare il meccanismo, ma anche di gestire eventuali carichi imprevisti.

La portata va considerata insieme all’altezza di sollevamento, un parametro essenziale soprattutto per chi possiede veicoli più alti come SUV e fuoristrada. In questi casi è importante verificare che il braccio del cric possa raggiungere la luce da terra necessaria senza costringere a manovre rischiose.

Gli errori da evitare nell’utilizzo del cric

Acquistare un buon cric per auto è solo il primo passo, ma usarlo correttamente è altrettanto importante. Il primo errore da evitare è l’utilizzo del cric a pantografo per scopi diversi dal sollevamento del veicolo in dotazione. Questi modelli sono concepiti esclusivamente per l’uso di emergenza e non hanno la robustezza necessaria per sollevare pesi diversi o per interventi prolungati. Un altro rischio frequente è il sovraccarico. Quando il cric raggiunge la sua capacità massima, la valvola di sicurezza dovrebbe impedire ulteriori sollevamenti. Se il dispositivo ne è privo o non è calibrato correttamente, il pistone può continuare a sollevare fino a provocare cedimenti improvvisi del telaio o delle ruote.

Non meno importante è la scelta della superficie di appoggio. Usare un cric su terreni instabili come il pietrisco può comportare lo scivolamento del veicolo, con gravi rischi per chi opera nelle vicinanze. La base del cric, il piattello di sollevamento e il punto di appoggio devono sempre essere perfettamente allineati verticalmente e paralleli tra loro. Un piattello rivestito in gomma è una soluzione consigliabile perché aumenta l’aderenza e riduce i rischi di slittamento. Inserire il cric alla cieca sotto la vettura è un’altra pratica da evitare, poiché si rischia di danneggiare parti delicate del fondo o, nei veicoli elettrici, la batteria ad alta tensione. È fondamentale individuare i duomi rinforzati indicati nel manuale e rispettare i punti di sollevamento previsti dal costruttore.

Consigli pratici per un sollevamento sicuro

Una volta posizionato correttamente il cric auto, occorre verificare la stabilità prima di caricare il peso del veicolo. È buona norma effettuare un leggero sollevamento di prova per assicurarsi che il cric non scivoli o si inclini. Solo dopo questa verifica si può procedere con l’innalzamento completo. Durante l’operazione è sempre raccomandabile utilizzare anche cavalletti di sostegno certificati, per garantire una sicurezza aggiuntiva e non affidarsi esclusivamente al cric.

Un altro accorgimento utile è quello di assicurarsi che il veicolo sia in posizione piana e con il freno a mano ben inserito. In caso di interventi sulle ruote, è consigliabile bloccare le gomme non sollevate con appositi cunei, così da evitare spostamenti indesiderati. Questi semplici accorgimenti riducono notevolmente il rischio di incidenti e rendono il lavoro più agevole e sicuro.

Manutenzione e conservazione del cric auto

Un cric idraulico ben mantenuto è sinonimo di efficienza e affidabilità. È buona pratica conservarlo sempre in posizione piana, evitando inclinazioni che possano generare bolle d’aria nel circuito idraulico. Dopo lunghi periodi di inattività, è consigliabile azionarlo a vuoto, pompando alcune volte fino al raggiungimento della massima altezza e poi riportando il braccio a riposo. Questo semplice gesto permette una distribuzione uniforme dell’olio idraulico all’interno del sistema.

Se il cric mostra difficoltà a raggiungere l’altezza massima o solleva solo parzialmente, il problema può essere la presenza di aria nel circuito. In questi casi è necessario effettuare lo spurgo seguendo le istruzioni del manuale. Una manutenzione regolare comprende anche la pulizia accurata, soprattutto dopo utilizzi in ambienti polverosi o a contatto con neve e acqua. Dopo ogni impiego, è importante asciugare il cric e lubrificare i punti indicati dal produttore, prevenendo così ossidazioni e perdite di olio dal pistone.

Perché scegliere il cric giusto fa la differenza

Scegliere il cric auto giusto significa investire in sicurezza e praticità. Un attrezzo certificato, con portata adeguata e correttamente mantenuto, riduce i rischi di incidenti e permette di affrontare con maggiore serenità gli interventi sulla vettura. La varietà di modelli disponibili consente a ogni automobilista di individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze, ma è fondamentale non farsi guidare esclusivamente dal prezzo. Puntare su qualità e affidabilità è la scelta migliore per chi vuole lavorare in autonomia senza correre pericoli inutili.

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